Critico della scelta di Colosimo come presidente della commissione anche Scarpinato: "Bisogna tenere una linea di decenza istituzionale"
“Siamo usciti dall’aula nel momento in cui bisognava nominare il presidente perché i giochi erano fatti in una certa direzione. Noi abbiamo ascoltato la voce delle associazioni dei familiari delle vittime di mafia. In questo senso, condividendo pienamente il loro sentire, ci siamo allontanati dall’aula”. Così Federico Cafiero De Raho (M5S), neo-vicepresidente della commissione bicamerale antimafia, dopo l’uscita dall’aula delle opposizioni durante l’elezione a presidente della commissione stessa della deputata Fdi Chiara Colosimo. “Il progetto della commissione parlamentare antimafia è amplissimo: avremo tanto da lavorare e certamente non staremo con le braccia conserte”. Critico della scelta di Colosimo da parte della maggioranza è anche Renato Scarpinato, anche lui del Movimento 5 Stelle ed ex magistrato come De Raho: “Credo che sia un segnale dei tempi di questa nuova stagione di normalizzazione e di restaurazione. Sembra normale a questa maggioranza che possa essere candidata a presidente della commissione parlamentare antimafia una persona che ha frequentazioni con Ciavardini, condannato per la strage di Bologna. Sembra normale imporre la sua candidatura anche se i parenti delle vittime delle stragi hanno espresso il loro sdegno e le forze di opposizione hanno invitato la maggioranza a fare un nome alternativo. Noi abbiamo voluto dire che non è normale, non ci stiamo. Bisogna tenere una linea di decenza istituzionale”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata