Fanno ancora parlare le parole del presidente del Senato che ha anche detto che a un figlio che non rispetta le donne bisogna "dare un ceffone"

Stanno facendo ancora discutere le parole di Ignazio La Russa sui femminicidi e la violenza contro le donne. “Quella del femminicidio è una questione gravissima che tocca al governo risolvere ma noi uomini possiamo dare un segnale. Io credo – l’ho sempre detto – che il femminicidio riguarda soprattutto gli uomini. Quindi, l’idea di una manifestazione di soli uomini magari con i figli per mano come ha detto Bonino, secondo me, può smuovere le acque. A patto che sia corale, non di un partito: o di tutti o di nessuno” ha detto ieri il presidente del Senato al Tg1.

Il ceffone ai figli se mancano di rispetto a una donna? “Io – ha sottolineato – ho detto una cosa più semplice: l’educazione e il rispetto verso le donne deve partire dalla famiglia e tocca alla famiglia farlo capire. Se una sculacciata dovesse servire, spero che non serva mai. Lo schiaffone era metaforico. Non sarebbe La fine del mondo, ma il convincimento è La prima arma per far capire che le donne vanno rispettate e La famiglia lo deve fare”. Alla domanda su come si educa un figlio fin da piccolo, La Russa ha poi risposto: “Lo si educa con l’esempio innanzitutto. L’esempio vale più di mille parole. I casi estremi, sculacciata per ultima, sono casi eccezionali. L’esempio credo che sia essenziale”.

Le reazioni

“La trovo un’ottima proposta, mi sembra una bellissima idea. Perché la violenza sulle donne è la violenza degli uomini sulle donne. Mi sembra quindi importante che, invece di fare manifestazioni noi, comincino a fare manifestazioni gli uomini”, ha commentato Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità. 

“Come ormai è ampiamente chiaro a tutti, questo non è il governo delle parole. Dalla fine dello scorso anno a oggi, in poco più di sei mesi, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta affrontando tutte le criticità più importanti della Nazione, rimaste per anni prive di soluzione. È il caso del contrasto ai femminicidi e più in generale alla violenza contro le donne, fenomeno che troppe volte, in passato, ha generato un gran parlare ma pochi, pochissimi fatti. Potenziamento dell’uso del braccialetto elettronico, ampliamento dei casi in cui applicare ammonimenti e sorveglianze speciali, processi più veloci, pene più severe, magistrati sempre più specializzati nell’affrontare casi di violenza. Ecco un percorso concreto, improntato alla prevenzione, severità e alla tolleranza zero verso chi si macchia di simili orrendi crimini. A questo pacchetto di misure approvato dal Consiglio dei Ministri intendiamo aggiungere l’impegno sempre maggiore nelle attività di sensibilizzazione e in manifestazioni che abbraccino tutte le sensibilità civili e politiche che, come anche affermato dal Presidente del Senato La Russa nelle ultime ore, possono e devono smuovere le coscienze di ognuno”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Simona Petrucci.

“Nel Dl lavoro c’è l’indebolimento e la cancellazione dell’unico sostegno al reddito, che può limitare anche l’indipendenza in questo caso delle donne: diminuiscono in generale le risorse di contrasto alla povertà. Inoltre, le donne subiscono penalizzazioni nell’accesso al lavoro, nella retribuzione, bisogna che si creino le condizioni perché si elimini il dramma della disoccupazione femminile. In una società patriarcale il carico di cura pesa spaventosamente sulle spalle delle donne. Perché abbiamo questa ossessione a chiedere di investire sugli asili? Perché sai che stai liberando il tempo di tante donne che non dovranno più trovarsi costretti a scegliere. Un altro tema è quello del congedo paritario, per ristabilire il carico di cura all’interno delle famiglie. Per ora non abbiamo avuto risposte ma continueremo a insistere. L’emancipazione economica è un punto importantissimo”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, al Nazareno parlando delle proposte dem contro la violenza sulle donne.

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