A Porto Rotondo, alle porte di Olbia, l'edificio che ha ospitato tra gli altri anche gli appuntamenti con Vladimir Putin e Tony Blair
Villa Certosa a Porto Rotondo, alle porte di Olbia, era la villa dove Silvio Berlusconi, morto questa mattina all’età di 86 anni, trascorreva le sue vacanze estive. Negli anni è diventata, soprattutto durante le presidenze del Consiglio, sede di appuntamenti politici a livello internazionale, dai vertici con Vladimir Putin alle visite istituzionali, tra tutte quelle dell’allora primo ministro inglese, Tony Blair.
Negli ultimi anni Berlusconi ha continuato a investire tempi ed energie in lavori di ampliamento e ristrutturazione della sua villa. I lavori di ristrutturazione e i nuovi progetti sono sempre stati curati da Gianni Gamondi, storico architetto di casa Berlusconi, progettista della Certosa, di Macherio e delle residenze dell’ex presidente del Consiglio alle Bermuda e ad Antigua.
La Certosa è il vero gioiello del patrimonio immobiliare di Berlusconi, controllato attraverso tre finanziarie. Dolcedrago, holding riferita a Berlusconi direttamente con il 99,5% mentre lo 0,25% a testa spetta ai due figli, Piersilvio e Marina, è la finanziaria a cui fa capo il 100% di Immobiliare Idra, il veicolo intestatario delle residenze di famiglia, da Villa Certosa a Macherio ed Arcore, e il 40% di Immobiliare Dueville. Per molto tempo si sono rincorse le voci di una possibile vendita della Certosa, per una proprietà che avrebbe un valore che oscilla tra i 500 e gli 800 milioni di euro. Nel 2015 Silvio Berlusconi aveva mostrato la sua proprietà a Mohammed bin Nayaef, erede designato al trono dell’Arabia Saudita. Nayaef si sarebbe fatto avanti per acquistarla, dopo voci e presunte trattative mai concluse con i reali Al Nayah di Abu Dhabi e con alcuni oligarchi russi amici di Putin.
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