L'inquilino del Colle mette in luce i consensi avuti dal leader di FI dalla sua 'discesa in campo' in poi

Il cordoglio per la morte di Silvio Berlusconi unisce la politica. “Ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi”, dice Sergio Mattarella, che apprende la notizia della scomparsa del leader di FI poco prima dei colloqui con il presidente e la delegazione irachena al Quirinale. L’inquilino del Colle mette in luce i consensi avuti dal leader di FI dalla sua ‘discesa in campo’ in poi, che gli hanno consentito di “contribuire a plasmare una nuova geografia della politica italiana” e di diventare per quattro volte presidente del Consiglio. Il Capo dello Stato ricorda poi l’apporto dato dall’ex premier alla causa comunitaria, integrando progressivamente FI “nella famiglia popolare europea favorendo continuità nell’indirizzo atlantico ed europeista della nostra Repubblica”. Non solo il Berlusconi politico, però. Mattarella ricorda la “grande umanità” dell’uomo e l’imprenditore “di successo, ma anche le vittorie raggiunte nel mondo dello sport. L’ultimo tributo, poi, il presidente della Repubblica – che mercoledì sarà a Milano per partecipare ai funerali di Stato – lo riserva all’uomo malato, sottolineando il “coraggio e l’esemplare ottimismo” avuti nell’affrontare l’ultima battaglia. 

“Era soprattutto un combattente – condivide Giorgia Meloni – Era un uomo che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni. E sono stati esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione, dell’impresa”. Saluta “uno dei più grandi di sempre, in tutti i campi, da tutti i punti di vista, senza eguali”, Matteo Salvini, visibilmente provato: “Oggi soprattutto perdo un grande amico”. Anche Antonio Tajani, a Washington per una visita istituzionale, ha gli occhi gonfi di lacrime. “Berlusconi è stato il mio eroe, è stato l’eroe per milioni di italiani”, dice ricordando “l’uomo che si è sempre battuto per difendere la libertà, valore sommo” per il quale “tutti quanti noi ci siamo sempre battuti e continueremo a batterci, per realizzare i progetti e i sogni che lui aveva ancora in mente”.

Anche gli avversari di sempre si uniscono al cordoglio. “Nel nostro lungo confronto politico abbiamo rappresentato mondi diversi e contrapposti, ma la nostra rivalità non è mai trascesa in sentimenti di inimicizia sul piano personale, mantenendo il confronto in un ambito di reciproco rispetto”, ricorda Romano Prodi che mette in luce “l’impegno” del Cavaliere “alla causa europeista”. Massimo D’Alema riserva al Cav il cordoglio “di chi lo ha contrastato sul piano della politica durante i trent’anni di storia della cosiddetta Seconda Repubblica”, e conserva il ricordo, “sia pure nella durezza del conflitto, del suo tratto umano affabile e cordiale”. Si dice “addolorato” anche Achille Occhetto, che però non risparmia un giudizio “severo” su Berlusconi: “Ha sdoganato il passaggio dalla Repubblica dei partiti al populismo”, accusa. Gratitudine arriva invece da due ex premier come Mario Monti e Mario Draghi. “Assoluto protagonista della vita pubblica italiana degli ultimi cinquanta anni” lo definisce l’ex numero uno Bce che ricorda come “da imprenditore ha rivoluzionato il mondo della comunicazione e dello sport, con spirito d’iniziativa e innovazione straordinari. Da leader ha trasformato la politica ed è stato amato da milioni di italiani per la sua umanità e il suo carisma”.

Monti ammette invece di avere nei suoi confronti “due debiti di riconoscenza”, uno personale e uno istituzionale. “Fu Berlusconi, appena diventato capo del governo nel 1994, a volermi commissario europeo – ricorda -. Sul piano istituzionale, poi, credo che sia l’Italia a dover dare atto al Presidente Berlusconi di avere, con l’appoggio parlamentare del suo partito, unito a quello del Pd e del Terzo polo in una vera unità nazionale, permesso all’Italia e all’Europa di superare, con misure anche impopolari, la grave crisi finanziaria esplosa nel 2011”. “Una cosa è sicura – dice chiaro il presidente del Senato Ignazio La Russa – c’è un’Italia prima che Berlusconi ‘scendesse’ in politica e c’è un’Italia dopo. Con lui è iniziato il bipolarismo, che prima non c’era”. Parla di “un protagonista assoluto della storia economica, industriale e politica italiana, europea e internazionale” il presidente della Camera Lorenzo Fontana.

È invece Matteo Renzi il primo degli avversari attuali a esprimere la sua vicinanza alla comunità di FI: “Silvio Berlusconi ha fatto la storia in questo Paese – scrive sui social –  è stato un personaggio totalmente inclassificabile, un fuoriclasse in tutto quello che ha fatto”. Elly Schlein rinvia “in segno di rispetto” la direzione Pd: “Siamo stati sempre avversari ma in questo momento rimane il grande rispetto che si deve a un protagonista della vita politica di questo Paese”, commenta. Non dimentica le ragioni che “hanno spinto il Movimento a individuarlo anche come principale avversario politico” Giuseppe Conte. Ragioni, insiste l’ex premier, “fondate sui principi e i valori del Movimento e anche corroborate da circostanze puntuali e documentali. Però questo è il momento del cordoglio, che esprimiamo con spirito sincero”, aggiunge. Si limita al cordoglio ai familiari e alla comunità azzurra Carlo Calenda: “Ha lottato fino alla fine contro la malattia con un coraggio incredibile. Riposi in pace”. 

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