I tecnici della Commissione europea a Roma per incontrare il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto
Ampliare le risorse del bilancio Ue di lungo termine e istituire subito un Fondo Sovrano. Sono queste le richieste dell’Italia contenute in un documento inviato alla Commissione europea, di cui oggi il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto ha discusso assieme al commissario al Bilancio, Johannes Hahn, a Strasburgo. L’Italia ritiene “auspicabile una revisione del Quadro finanziario pluriennale, per far fronte a sfide inaspettate al momento dei negoziati del Qfp”, ovvero “la guerra in Ucraina e i tassi di interesse più elevati” che influiscono sul debito per il Next Generation Eu. La revisione di metà corso del bilancio pluriennale 2021-2017 era già prevista per la seconda metà di quest’anno e la prossima settimana è attesa la proposta della Commissione. Il mese scorso il Parlamento europeo aveva lanciato l’allarme sull’insufficienza dei fondi stanziati per far fronte alle spese, a causa dall’aumento dei tassi sul debito del Recovery. E chiesto di introdurre nuove risorse proprie, tra cui una tassa sulle criptovalute, una tassa sulle transazioni finanziarie e un’ammenda per le società che importano beni nell’Ue e pagano i lavoratori al di sotto della soglia di povertà. Risorse proprie che si aggiungerebbero a quelle già introdotte lo scorso anno derivanti dallo scambio di quote di emissioni (Ets), dal meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam) e da una quota dei profitti ridistribuiti delle multinazionali. Sulle nuove Risorse Proprie il governo Meloni, “sostiene un esame approfondito della loro introduzione, ma “il dibattito deve essere separato dal dibattito sulla revisione del QFP se si vuole raggiungere un accordo sulla revisione intermedia entro la fine dell’anno”, si legge ancora nel documento.
“Per evitare la frammentazione del mercato unico”, l’Italia chiede anche “la rapida istituzione di un Fondo di sovranità, per colmare il deficit di finanziamento degli investimenti strategici, anche in infrastrutture”. Si tratta di uno strumento “fondamentale” che “risponderà all’appello urgente più volte lanciato dal Consiglio europeo. Le sue risorse finanziarie potrebbero essere fornite usando “una maggiore flessibilità nell’uso delle risorse esistenti mobilitando quelle messe a disposizione dal bilancio dell’Ue o nell’ambito degli strumenti esistenti”. Il Fondo Sovrano, annunciato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e su cui era calato un sospetto silenzio, torna ora in auge nel quadro della revisione del bilancio settennale. “Penso che l’imminente revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale, verso l’estate, sarà una buona opportunità per presentare la nostra proposta in modo più dettagliato”, aveva affermato von der Leyen.
Intanto c’era molta attesa per l’incontro dei tecnici della Commissione europea a Roma con il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. Si tratta di una missione tecnica che la Commissione fa in tutti i paesi con cadenza semestrale. Questa è la quarta volta che i funzionari di Bruxelles vengono a Roma, l’ultima fu a novembre. La visita fa parte del sistema di monitoraggio classico sui piani di ripresa e resilienza da parte dell’Esecutivo Ue nei paesi membri e prevede un punto sullo stato di avanzamento del piano, compreso il pagamento della terza rata da 19 miliardi. Lo sblocco, su cui il governo italiano si dice ottimista, dovrebbe avvenire entro il mese, a detta del commissario Paolo Gentiloni. Si parlerà poi delle modifiche al piano, compresa l’introduzione del nuovo capitolo del RePower, che la Commissione si attende avvenga il prima possibile, molto prima della scadenza di fine agosto. Bruxelles è tornata a parlare anche della ratifica del nuovo trattato del Mes da parte dell’Italia e si è detta felice dell’inizio del dell’iter parlamentare. “Almeno qualcosa si sta muovendo in questo momento, c’è una discussione in corso e noi speriamo davvero che questo offra occasioni di discussione in merito e per chiarire alcuni equivoci”, ha affermato un alto funzionario Ue, in vista della riunione dell’Eurogruppo di giovedì, commentando il dibattito sulla ratifica previsto alla Camera per il 30 giugno.
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