È terminata a palazzo Chigi dopo poco più di un’ora la riunione del Consiglio dei ministri. Via libera da parte del governo, secondo quanto si apprende, al disegno di legge sulla riforma della giustizia con modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento giudiziario. Approvato anche il decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di organizzazione della pubblica amministrazione, di sport e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica 2025.
“Riforme come quella che abbiamo approvato oggi non si improvvisano in due giorni, sono frutto di 6 mesi di lavoro dello staff del ministero della Giustizia ed erano già state calendarizzate. La sorte ha voluto che coincidessero con questo evento luttuoso, questo è l’unico rammarico per il fatto che una persona di grande spessore non abbia potuto assistere a uno dei primi passaggi per realizzare la giustizia giusta”, ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa dopo il Cdm, ricordando Silvio Berlusconi.
“Cambieremo anche la Costituzione” in un secondo momento, ha aggiunto Nordio. “Il nostro obiettivo – ha spiegato – è portare a compimento l’idea liberale e garantista dell’eroe della resistenza, grande socialista, il professor Vassalli“.
Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha invece parlato del provvedimento approvato in tema di pubblica amministrazione: “Nel decreto sulla Pa abbiamo inserito una norma con specifico riferimento alle aziende con più di mille dipendenti, di specifico interesse nazionale, interessate da processi di riorganizzazione che non sono riuscite a completare per poter accedere alla Cigs in deroga. Con questa norma consentiamo di poter ricorrere alla cassa integrazione straordinaria in deroga fino al 31 dicembre 2023. Potete intuire che una è l’ex Ilva di Taranto e in questo modo noi creiamo una disposizione che ci consente di gestire la situazione senza ricadute occupazionali”.