La presidente del Consiglio si è recata a Parigi anche per presentare la candidatura di Roma a ospitare Expo 2030
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata all’Eliseo dove sta incontrando il presidente francese Emmanuel Macron. I due si sono stretti la mano di fronte alle telecamere e ai fotografi presenti. Prima Meloni era stata al Bureau international des expositions (Bie) dove è intervenuta nel corso della presentazione della candidatura di Roma a ospitare l’Expo 2030.
“Sono qui per la candidatura di Roma a Expo 2030, e ovviamente parlerò con il presidente Macron dei tanti temi bilaterali su dossier strategici che ci accomunano” ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando alla sede dell’assemblea generale del Bureau International des Expositions (Bie), al Palais des Congrès d’Issy. La delegazione italiana guidata da Meloni è composta, tra gli altri, dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
“Capisco i problemi di politica interna francese, non mi ci infilo“, ha quindi aggiunto la premier rispondendo a chi le chiedeva delle critiche rivolte al governo italiano da parte del ministro dell’Interno transalpino, Gerald Darmanin, per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori.
Meloni: “Tra Italia e Francia molti interessi convergenti, serve dialogare”
“Italia e Francia sono due nazioni legate, importanti, centrali, protagoniste in Europa, che hanno bisogno particolarmente in un momento come questo di dialogare perché molti e convergenti sono gli interessi comuni. La nostra collaborazione è stretta e proficua in molti settori” ha esordito la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni congiunte all’Eliseo prima dell’incontro bilaterale con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.
“Nelle prossime settimane saremo chiamati a prendere decisioni che avranno inevitabilmente conseguenze importanti sul futuro dell’Europa, sui rapporti transatlantici ed è essenziale che Roma e Parigi lavorino” insieme “sia livello bilaterale che multilaterale”, ha aggiunto Meloni.
“Ci attende alla fine di questo mese un importante Consiglio europeo, e credo che siamo d’accordo sul fatto che si debbano fare passi avanti concreti rispetto a una visione della difesa della dimensione esterna. Bisogna capire e superare la diatriba tra movimenti primari e secondari” ha proseguito la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni congiunte all’Eliseo prima dell’incontro bilaterale con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. “Dobbiamo trovare alternative che ci consentano di favorire una migrazione legale e stroncare la rete di trafficanti. Non possiamo continuare a consentire lo schiavismo del terzo millennio, che la selezione d’ingresso a casa nostra sia fatta da reti di criminali. Per questo bisogna cooperare per aiutare le nazioni africane a svilupparsi e garantire il diritto a non dover emigrare. Su questo lavoriamo insieme”, ha aggiunto la premier.
“Sulla riforma del Patto di stabilità e crescita noi non possiamo consentire che tornino parametri che oggi sarebbero assolutamente inadeguati ad affrontare l’attuale situazione. Io credo che la grande sfida della nuova governance dell’eurozona deve essere incentrata soprattutto sugli investimenti. Se ci siamo dati delle priorità non si può non tenere conto di questi elementi nella nuova governance. Gli investimenti sulle materie strategiche non possono essere considerati come tutti gli altri. È un’altra materia su cui siamo d’accordo” le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni congiunte all’Eliseo prima dell’incontro bilaterale con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.
Macron: “Non c’è buona politica migratoria senza difesa frontiere comuni”
“Non c’è una buona politica migratoria in Europa se non c’è una politica coerente di difesa delle nostre frontiere comuni“. Così il presidente francese Emmanuel Macron incontrando la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni all’Eliseo. “Dobbiamo trovare l’equilibrio giusto tra responsabilità e solidarietà tra tutti i Paesi”, ha spiegato ancora Macron parlando di “approccio pragmatico”.
“Il trattato del Quirinale è il sigillo della nostra amicizia. I legami tra le nostre società, le nostre economie, i nostri artisti e le nostre università fanno vivere ogni giorno questa relazione unica che vi è fra Francia e Italia. Questa amicizia è quella a cui tengo in primis, lei lo sa bene” le parole del presidente francese Emmanuel Macron incontrando la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni all’Eliseo. “Talvolta ci possono essere controversie, ma sempre in un contesto rispettoso”, ha aggiunto.
Terminato dopo un’ora e 40 minuti bilaterale Macron-Meloni
È terminato l’incontro bilaterale tra il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il colloquio tête-à-tête all’Eliseo tra Meloni e Macron è durato circa un’ora e 40 minuti. Là premier è attesa all’ambasciata italiana a Parigi per l’evento organizzato a sostegno della candidatura di Roma a Expo2030.
Meloni: “Tutta Italia crede in candidatura di Roma”
“Sono davvero onorata di essere qui oggi per comunicarvi quanto l’Italia, gli italiani – tutti noi – crediamo nella candidatura di Roma ad ospitare l’Expo 2030. È una sfida che la nostra nazione, a tutti i livelli, sta portando avanti con grande entusiasmo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Bureau international des expositions (Bie) nel corso della presentazione della candidatura di Roma a ospitare l’Expo 2030. “Sono entusiasta – ha aggiunto – di essere qui per parlarvi di Roma. La città eterna, la Capitale d’Italia, la città dove sono nata. Una parte fondamentale della mia radicata identità. L’identità è davvero la cosa più preziosa che appartiene a ciascuno di noi. Per questo motivo, e per molti altri, spero di riuscire in questo difficile ed entusiasmante compito che ho oggi: convincervi. Per convincervi a scegliere l’Italia, Roma, per ospitare l’Esposizione Universale del 2030”.
“Potrei parlare di ciò che Roma ha rappresentato in passato e di ciò che rappresenta oggi. Potrei dirvi che è la città universale per eccellenza, la prima megalopoli della storia, che ha vissuto e continua a vivere rigenerandosi costantemente” le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della presentazione al Bureau international des expositions (Bie) della candidatura di Roma a ospitare l’Expo 2030. “Potrei ricordarvi che Roma è la capitale del dialogo tra le grandi religioni monoteiste; che ospita decine di organizzazioni internazionali; che è una città globale e lo è stata per migliaia di anni. Potrei ribadire che è una capitale della cultura, uno dei più grandi poli universitari del mondo e sede della più grande università d’Europa, nonché di centri di ricerca e tecnologia all’avanguardia. Una città dal cuore antico, che batte al ritmo della storia, una storia di cui è stata ed è protagonista assoluta”, ha aggiunto.
“Una delle menti più intellettuali di tutti i tempi, Wolfgang Goethe, scriveva che a Roma ‘si intreccia l’intera storia del mondo’. Scegliete Roma, facciamo la storia, ancora una volta” prosegue la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della presentazione al Bureau international des expositions (Bie) della candidatura di Roma a ospitare l’Expo 2030. “L’Expo di Roma – ha sottolineato – non si concluderà dopo i suoi sei mesi di esposizione. I padiglioni rimarranno a disposizione di tutte le nazioni che ne faranno richiesta, per consentire loro di mantenere una propria rappresentazione, di istituire centri di ricerca e tecnologia, di conservare uno spiraglio di dialogo. La nostra eredità, l’eredità dell’Esposizione universale in Italia, mira a costruire un percorso di progresso per la comunità internazionale; per mostrare che i nostri obiettivi per il millennio possono essere raggiunti, che non sono solo parole e che il rapporto tra le persone e il loro ambiente può essere davvero migliorato lavorando insieme. Scegliere di ospitare l’Expo 2030 a Roma significa scegliere tutto questo”.
La vicenda
Dopo giorni di incertezza, contraddistinti da un intenso lavoro diplomatico, alla fine l’annuncio ufficiale è arrivato: il presidente francese Emmanuel Macron riceverà all’Eliseo Giorgia Meloni per la prima volta da quando la premier si è insediata a palazzo Chigi. Lo farà quando la presidente del Consiglio sarà sbarcata a Parigi anche per la missione che la vedrà impegnata sul fronte Expo 2030. L’appuntamento con l’assemblea generale del Bureau International des Expositions (Bie) era già in agenda ed è stato confermato. La novità, in dubbio quasi all’ultimo e ufficializzata dopo un lungo tira e molla, è rappresentata invece dal bilaterale con Macron. Un faccia a faccia atteso dopo le tensioni degli ultimi mesi sull’asse Parigi-Roma, soprattutto sul fronte migranti, che segue gli incontri dello scorso marzo a Bruxelles e di maggio al G7 di Hiroshima.
L’invito all’Eliseo alla fine è arrivato dunque, forse non a caso a distanza di nemmeno due settimane dalla ‘missione’ parigina del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Una visita che per la presidenza francese ha testimoniato “il rapporto di fiducia e amicizia tra i due presidenti, così come i legami eccezionali che uniscono i nostri due paesi”. Legami stretti ancor di più con il Trattato del Quirinale, firmato nel 2021, la cui “attuazione” sarà tra gli argomenti al tavolo del colloquio tra Macron e Meloni.
Nel corso dell’incontro, preceduto da una dichiarazione alla stampa, i due discuteranno delle relazioni bilaterali, affronteranno questioni europee (tra cui la riforma del Patto di stabilità e crescita, con l’Italia in cerca di alleati nella richiesta di scorporare dai calcoli gli investimenti del Pnrr) e ne approfitteranno per preparare il Consiglio Ue che si terrà a Bruxelles a fine mese. Consiglio in cui Meloni è intenzionata a portare ancora una volta alla ribalta la gestione dei flussi migratori, con il caso Tunisia in primo piano dopo la missione dell’Ue di dieci giorni fa dal presidente Kais Saied. La premier e Macron inoltre discuteranno del prossimo vertice Nato che si terrà l’11 e 12 luglio a Vilnius, e ribadiranno il sostegno congiunto all’Ucraina sul fronte militare, umanitario, economico, diplomatico e giudiziario.
La trasferta di Meloni Oltralpe sarà caratterizzata poi anche dall’appuntamento alla 172/ma all’assemblea generale del Bie. La premier prima di recarsi all’Eliseo sarà infatti impegnata con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il presidente della Regione Lazio, Franceso Rocca, per promuovere la candidatura della Capitale per Expo2030. In 20 minuti la delegazione proverà a convincere il Bie della bontà del progetto italiano. In corsa, oltre a Roma, ci sono le due città portuali di Busan (Corea del Sud) e Odessa (Ucraina), ma soprattutto Riad (Arabia Saudita). Il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, è già nella capitale francese da diversi giorni e ha incontrato Macron venerdì scorso. Domani poi, oltre a vedere Meloni, il presidente francese riceverà all’Eliseo per un pranzo di lavoro anche il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-Yeol.L’assemblea del Bie (avrà inizio alle 15 e terminerà alle 17) è l’ultima riunione prima della decisione finale che sarà presa a novembre, con i delegati dei 179 paesi membri del Bie chiamati al voto. Ecco perché in questi giorni a Parigi le sfidanti sono al lavoro per raccogliere il maggior numero di consensi e organizzeranno eventi con delegati Bie e funzionari governativi per promuovere i rispettivi progetti. Questa sera l’Arabia Saudita ospiterà un evento con bin Salman al Grand Palais Éphémère. L’ambasciata italiana ospiterà invece il suo evento con Meloni domani sera, mentre la Corea terrà il suo mercoledì al Palais des Sports Robert Charpentier, alla periferia di Parigi.
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