Le due leader hanno discusso anche il tema della guerra in Ucraina
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha incontrato a Palazzo Chigi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Prima del colloquio la premier ha accolto Metsola nel cortile interno. “Sono qui per incontrare il Governo, per ascoltare quello che i cittadini vogliono dalla loro Unione europea, e per spiegare perché l’Europa è il nostro futuro”, ha scritto su Twitter la presidente del Parlamento europeo.
L’incontro tra la premier e Metsola si inserisce nel contesto di contatti stretti e continui tra le due presidenti. Secondo quanto si apprende, è stata l’occasione per uno scambio di vedute sui temi al centro del prossimo Consiglio Europeo, tra cui la migrazione e l’Ucraina, e sulle prospettive europee ad un anno dalle elezioni del Parlamento Ue. Riguardo all’Ucraina, le due leader hanno riaffermato il “fermo e incondizionato sostegno a Kiev in tutte le dimensioni”. Un segnale chiaro di unità europea a sostegno del Paese, sostegno che ha la Nato quale componente chiave.
Nel corso dell’incontro hanno discusso anche della priorità della difesa dei confini, dell’intesa dell’Ue con la Tunisia, della cooperazione con i Paesi di origine e transito. Meloni ha inoltre ribadito a Metsola la necessità che l’intesa tra ministri dell’Interno Ue dell’8 giugno sul nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo trovi puntuale attuazione nel prossimo Consiglio europeo. Meloni e Metsola hanno affrontato anche i temi sicurezza e difesa ed economia e dell’impulso che occorrerà dare nel prossimo Consiglio europeo all’attuazione della Bussola Strategica e alla cooperazione Ue-Nato, a sostegno della competitività economica e industriale. In ambito economico, Meloni ha espresso a Metsola la necessità di un approccio ambizioso, orientato alla crescita economica e al sostegno europeo alle imprese e alla piena flessibilità dei fondi europei, in particolare quelli di coesione e relativi al Pnrr. Riguardo alla riforma della governance economica, tra gli obietti importanti c’è lo scorporo degli investimenti strategici dal calcolo del disavanzo.
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