Alla Camera è passato il testo base proposto dal Pd, con i voti di Azione-Italia Viva. Astenuti M5S e Avs. Maggioranza assente, rinviato il Cdm
L’Italia è il Paese europeo che sta crescendo di più anche grazie a imprenditori e lavoratori. È quanto sostiene il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. “Non ritengo che ci sia bisogno di mettersi in mano a fondi stranieri e a soggetti stranieri” ha detto il vicepremier parlando nel corso di un punto stampa allestito a Venafro (Isernia) dove ha inziato la giornata di tour in Molise per le elezioni Regionali.
Rispondendo sul Mes e sulle divisioni interne alla maggioranza Salvini ha aggiunto: “600.000 italiani nei giorni scorsi hanno sottoscritto i buoni del tesoro, per più di 18 miliardi di euro. Io preferisco che le infrastrutture italiane, le scuole italiane e le strade italiane vengano costruite chiedendo i soldi agli italiani, così il debito rimane italiano“.
Dopo il casus belli del parere del ministero dell’Economia sulla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità, nella giornata di giovedì la maggioranza ha scelto di non scegliere: disertati i lavori della commissione Esteri della Camera, dove è passato il testo base proposto dal Pd, con i voti di Azione-Italia Viva, mentre il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra si sono astenuti.
Dopo l’esame dei pareri il ddl dovrebbe approdare in Aula a Montecitorio, dove è atteso per il 30 giugno, anche se il condizionale è d’obbligo: è possibile che venga chiesto il rinvio in conferenza dei capigruppo. Un modo per allontanare le tensioni. È in questo contesto che a sorpresa è stato anche rinviato il Consiglio dei ministri, riunito per una seduta lampo solo per le impugnative delle leggi regionali. Meloni non poteva essere presente per altri non precisati impegni, quindi l’approdo dei due ddl sulla ricostruzione e la sicurezza stradale è rinviato a martedì prossimo. Uno slittamento che non ha contribuito a rasserenare gli animi.
Tajani: “Favorevole prima del Recovery ma regolamento attuale non va bene”
“Il regolamento attuale del Mes non pone alcun controllo da parte del Parlamento europeo e della Commissione. Il Mes ha di fatto gli stessi poteri della Commissione e questo non va bene“. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando all’evento ‘Europa in Comune’ a Roma. Tajani ha aggiunto di essere stato “favorevole” al Mes “prima che arrivasse il Recovery Plan”.
Conte: “Chi lo attiva rischia ricaduta su mercati, ora decida maggioranza”
“Il fronte europeo più caldo è quello del Mes. Che hanno fatto i nostri patrioti, le forze di maggioranza ieri alla Camera? Hanno disertato questo fronte, non riescono a prendere una posizione. La nostra posizione invece è molto chiara, io mi sono ritrovato con un paese in piena pandemia e mi sono battuto per non attivarlo”. Così il presidente del M5s, Giuseppe Conte, intervenendo al 52esimo convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria a Rapallo. “Il mandato che gli elettori hanno dato a Meloni è di andare in Europa a combattere per il Pos, di fare le norme sul rave party o di rimangiarsi tutte le promesse che ha fatto?”, domanda quindi l’ex premier, tornando al Mes: “Io ho sempre sostenuto la sua inadeguatezza non per ragioni ideologiche, ma perché è un accordo intergovernativo e quindi non completamente comunitario. In più ha uno stringente, a tratti giugulatorio, meccanismo di vigilanza finanziaria, al punto tale che ormai si accompagna con esso uno stigma nei mercati finanziari. Se oggi un paese dovesse attivare il Mes correrebbe il rischio di una ricaduta, di un allarme su mercati finanziari”. “Adesso si assumano la responsabilità le forze di maggioranza di approvarlo o meno, noi ci asterremo”, conclude Conte.
Schlein: “Auspichiamo celere ratifica”
“Non posso che far notare che abbiamo trovato grave il passaggio di ieri in cui i partiti di maggioranza, per le loro divisioni, hanno disertato la votazione per il Mes. È un problema di credibilità per l’Italia. ‘Pacta sunt servanda’. Auspichiamo una celere ratifica, che non significa attivare l’utilizzo” del Mes. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, intervenendo al 52esimo convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria a Rapallo.
Calenda: “Maggioranza fa un gigantesco teatrino”
“È un gigantesco teatrino. Devono ratificare il Mes e prima di farlo faranno un po’ di casino. La loro speranza è andare in Europa e dire ‘abbiamo ottenuto x e y’, che non avranno ottenuto, ma diranno di avere ottenuto, e quindi poi ratificheranno il Mes. Fa parte della voce ‘intrattenimento’, non è politica”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, rispondendo ai cronisti stamani che a Roma gli hanno chiesto sulle divisioni interne alla maggioranza sulla ratifica del Mes.
Renzi: “Primo vero nodo per governo, devono chiarirsi”
“Non si è mai visto un presidente del Consiglio che non fa il Consiglio dei ministri per motivi personali. La verità è che non erano d’accordo sul Mes. È la prima volta da 9 mesi in cui il governo ha un nodo vero” ma “devono chiarirsi. I 5 giorni di motivi personali mi sembrano abbastanza inusuali nella storia”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi a Metropolis, talk del gruppo Gedi. “La domanda vera è Giorgetti regge fino in fondo? Salvini è storicamente contrario, Meloni faceva i cartelli”, chiede Renzi. Che poi osserva: “Hanno l’auto di ricambio del M5s che sul Mes la pensa alla stessa maniera…”.
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