Cospito, disposta imputazione coatta per Delmastro

La decisione del gip Emanuela Attura. Il sottosegretario è indagato per rivelazione di segreto d'ufficio. L'ira di Chigi: "Parte della magistratura svolge il ruolo di opposizione?"

Il Gip del Tribunale di Roma Emanuela Attura ha disposto l’imputazione coatta per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Delmastro è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio in merito al caso Cospito, l’anarchico al 41 bis in sciopero della fame contro il regime di carcere duro. Secondo la Procura di Roma, che ne aveva chiesto l’archiviazione, il reato sussisteva, ma non c’erano prove che Delmastro fosse consapevole che stava rivelando un segreto d’indagine a Donzelli

Delmastro: “Fiducioso insussistenza elemento oggettivo”

“Prendo atto della scelta del gip di Roma che, contrariamente alla Procura, ha ritenuto necessario un approfondimento della vicenda giuridica che mi riguarda. Avrò modo, davanti al giudice per l’udienza preliminare di insistere per il non luogo a procedere per insussistenza dell’elemento oggettivo, oltre che di quello soggettivo. Sono fiducioso che la vicenda si concluderà positivamente, convinto che alcun segreto sia stato violato, sia sotto il profilo oggettivo che sotto il profilo soggettivo”. È quando dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia.

Pd: “Crolla la difesa di Nordio”

“Il Gip di Roma chiede l’imputazione coatta per Delmastro. Il sottosegretario che ha usato informazioni riservate contro avversari politici. Non poteva che finire così. Crolla l’imbarazzante e imbarazzata difesa di Nordio. Ancor più grave la copertura politica di Giorgia Meloni”. Lo scrive su Twitter il deputato Pd, responsabile Esteri della segreteria dem Peppe Provenzano.

Fonti: dimissioni non sul tavolo

Assolutamente no“: rispondono così fonti di governo interpellate sull’ipotesi di eventuali dimissioni del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove. “Nessuno ha chiesto le dimissioni e l’ipotesi non è sul tavolo“, viene sottolineato. Interpellate al riguardo, le stesse fonti escludono anche che il caso arrivi oggi in Consiglio dei ministri. “Il pm – è il ragionamento – aveva già chiesto l’archiviazione, e questa è una presa di posizione forte, non capita tutti i giorni che un gip faccia il rinvio a giudizio coatto. Se il pm si era espresso per l’archiviazione siamo sicuri che convincerà anche il giudice nell’udienza preliminare“.

Fonti Chigi: “Parte della magistratura svolge ruolo opposizione?”

“In un processo di parti non è consueto che la parte pubblica chieda l’archiviazione e il giudice dell’udienza preliminare imponga che si avvii il giudizio. In un procedimento in cui gli atti di indagine sono secretati è fuori legge che si apprenda di essere indagati dai giornali, curiosamente nel giorno in cui si è chiamati a riferire in Parlamento, dopo aver chiesto informazioni all’autorità giudiziaria. Quando questo interessa due esponenti del governo in carica è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee”. È quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi.

Schlein: “Inaccettabili toni intimidatori”

“Quelle del sottosegretario Delmastro e della ministra Santanchè stanno ormai diventando due pagine davvero inquietanti della cronaca politica italiana. Ed è assolutamente inaccettabile in un sistema democratico che, anziché rispondere alle gravi accuse nel merito, Palazzo Chigi alimenti un pericoloso scontro tra poteri dello Stato diffondendo una nota con toni intimidatori nei confronti della magistratura“. Così la segretaria del Pd Elly Schlein. “A questo punto è inevitabile che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni esca dal suo silenzio e si assuma le sue responsabilità. Hanno passato il segno e non si può andare avanti così. Soprattutto se questo significa farlo ai danni del Paese che, nel frattempo, continua a non ricevere risposte”, prosegue ancora Schlein. 

Tajani: “A qualcuno dà fastidio riforma della giustizia”

Quanto al caso Delmastro “a qualcuno dà fastidio l’idea che si possa fare una riforma della giustizia. La stragrande maggioranza dei magistrati fa il suo dovere ma c’è una parte che è politicizzata”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato a ‘Controcorrente’ su Rete 4. “Ricordo che gli attacchi a Berlusconi partirono con un avviso di garanzia annunciato da un giornale in prima pagina mentre era in corso un vertice internazionale a Napoli”, ha aggiunto.