Il ministro per gli Affari regionali: "Mi accusano di qualunque nefandezza ma io non cambio idea"
C’è “l’attacco di incostituzionalità. Io non posso essere incostituzionale se quella che vi ho letto è la Costituzione. Io non credo che il presidente Mattarella, garante della nostra unità e della nostra Costituzione, avrebbe mai autorizzato la presentazione alle Camere un disegno di legge incostituzionale”. Così il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, intervenendo nel corso dell’audizione in seduta congiunta delle Commissioni Affari istituzionali ed enti locali e speciale Autonomia in Consiglio regionale della Lombardia con un focus sull’autonomia differenziata. “Einaudi diceva: prima conoscere, poi discutere e alla fine deliberare. Vorrei partire dall’articolo 116 della Costituzione, dove al terzo comma si parla di autonomia particolare. L’autonomia differenziata è prevista dalla Costituzione. Alcuni che criticano dimostrano di non aver letto quel terzo comma e il testo del ddl. Migliorabile? Assolutamente sì, però qualcuno per la prima volta si è preso la briga di affrontare questo problema”, ha aggiunto.
“L’unica riforma che ha avuto un consenso popolare è stata quella del 2001. Mi spiace vedere che coloro che avevano promosso la legge e il referendum oggi sono i maggiori avversari della legge stessa. Ma non posso dimenticare le iniziative prese, Gentiloni firmò con Zaia del Veneto, Maroni per la Lombardia e Bonaccini per l’Emilia-Romagna 5 materie. Le prime due materie citate erano istruzione e sanità, quelle che vengono maggiormente contestate. Nel 2019 il governo Conte accolse la richiesta di Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia per un’estensione da 5 in su materie. Oggi si oppongono completamente, ma nel contratto di governo Lega-5Stelle era prevista l’attuazione dell’autonomia differenziata a partire da una rapida approvazione delle intese già sottoscritte. Tutti possono cambiare idea ma io non la cambio” le parole del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, intervenendo nel corso dell’audizione in seduta congiunta delle Commissioni Affari istituzionali ed enti locali e speciale Autonomia in Consiglio regionale della Lombardia con un focus sull’autonomia differenziata. “A fronte di una mancata iniziativa del passato, l’iniziativa l’ho presa io, perché undici Regioni hanno richiesto ulteriori forme e condizioni di autonomia. Quelle 11 Regioni corrispondono al 74% della popolazione. Oltre ai due referendum del 2017, dove in Veneto il 98% si è espresso in maniera favorevole e in Lombardia il 96%. Uno non può girarsi dall’altra parte a fronte di queste richieste”, ha aggiunto.
“Io non me la sono sentita di affrontare una strada senza aver definito un percorso, i Livelli essenziali, il finanziamento di queste funzioni, le norme di salvaguardia. Ho preso la strada della legge di attuazione, la più cauta. Mal me ne incolse perché, da quanto ho scritto questa legge, vengo accusato di qualunque tipo di nefandezza e che voglio spaccare il Paese. Io credo che queste fratture e sperequazioni esistano non solo fra il Nord e il Sud, ma anche in senso longitudinale tra il centro e le periferie, le aree montane o le isole. Se c’è qualcosa che non funziona non è colpa dell’autonomia differenziata, forse potrebbe essere uno strumento per superare i divari” sottolinea il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, intervenendo nel corso dell’audizione in seduta congiunta delle Commissioni Affari istituzionali ed enti locali e speciale Autonomia in Consiglio regionale della Lombardia con un focus sull’autonomia differenziata. “Secondo accusa: vorrei sottrarre le risorse alle Regioni meno sviluppate a favore di quelle più sviluppate. Peccato che nel testo è scritto esattamente il contrario. Nessuno riceverà di più, per la prima volta si definiscono i Livelli essenziali e una serie di diritti sociali e civili che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”, ha aggiunto.
Ddl avanti in Senato, recuperare risorse
“Il disegno di legge va avanti in Senato. È stata chiusa la presentazione degli emendamenti, probabilmente martedì prossimo si chiuderà la discussione generale, si inizierà a votare. C’è ovviamente un capitolo rispetto alle funzioni che andranno già definite in questa sede ma anche di darne ulteriori e soprattutto le risorse che andranno recuperate, perché fare le nozze con i fichi secchi” non si può. Così il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, intervenendo nel corso dell’audizione in seduta congiunta delle Commissioni Affari istituzionali ed enti locali e speciale Autonomia in Consiglio regionale della Lombardia con un focus sull’autonomia differenziata. “Non è pensabile pensare ai Lep e avere le strade provinciali che non sono in grado di avere neanche una manutenzione ordinaria, perché non ci sono soldi per la spesa corrente”, ha aggiunto.
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