Dopo la Lombardia, anche Sicilia e Veneto formalizzano al governo la richiesta. Informativa Musumeci in Senato la prossima settimana
Dopo la Lombardia, che ieri aveva chiesto lo stato d’emergenza per la situazione dopo nubifragi e tempeste che hanno colpito in particolare Milano e la Brianza, anche la Sicilia si accoda dopo l’emergenza incendi, e anche il Veneto. Oggi la situazione dovrebbe essere discussa in Cdm, che dovrebbe tenersi alle 19, e che sarà incentrato anche sulla crisi climatica che ha spaccato in due l’Italia. Secondo Musumeci però la formalizzazione arriverà la prossima settimana: “Credo che la settimana prossima come governo saremo nelle condizioni, dopo aver ricevuto le delibere di richiesta dello stato di emergenza, di istruirle col dipartimento di Protezione civile e passarle poi al governo centrale per le determinazioni e quindi per le dichiarazioni di stato di emergenza con i poteri sostitutivi dei commissari, con i poteri in deroga, sia per le prime necessarie risorse”, ha detto, intervenendo alla trasmissione di ReteQuattro, Diario del giorno. “Siamo in attesa che dalle regioni colpite dalle calamità sia al nord che nel centro sud arrivi non soltanto la formale richiesta, alcune regioni lo hanno già fatto ma senza riferimenti sulla delimitazione delle aree così dette rosse, e della quantificazione dei danni. Del resto ancora è presto, in alcune regioni la calmità è ancora in corso, il maltempo non si è ancora del tutto arrestato”.
Il presidente del Senato La Russa in serata ha chiarito: “Abbiamo concordato con il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci che martedì alle ore 15 verrà in Aula per rendere una informativa sugli eventi calamitosi eccezionali degli ultimi giorni. I gruppi potranno intervenire per 5 minuti ciascuno”.
Il Cdm
È iniziata dopo le 19 la riunione del Consiglio dei ministri a palazzo Chigi. All’ordine del giorno del Cdm, tra le altre cose, un decreto legge su misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica, di rafforzamento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonché di termini di versamento del contributo di solidarietà temporaneo. Inoltre nel corso della riunione Musumeci terrà una informativa sulle recenti emergenze derivanti da eventi calamitosi eccezionali. Al termine del Cdm nella Sala stampa di Palazzo Chigi si terrà una conferenza con il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, e il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi.
La Sicilia
Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza per gli incendi e l’eccezionale ondata di calore in Sicilia. La decisione è stata presa nel corso di una seduta straordinaria della giunta convocata appositamente dal presidente della Regione a Palazzo d’Orleans.
Secondo una primissima stima fatta dalla Protezione civile siciliana, i roghi che negli ultimi due giorni hanno devastato l’Isola, in oltre cento Comuni con picchi di 45-47 gradi, hanno causato oltre 60 milioni di euro di danni. A questi bisogna aggiungere gli oltre 200 milioni di euro, quantificati dagli Ispettorati provinciali dell’Agricoltura, per l’eccezionale ondata di calore e gli altri danni, in fase di determinazione, per la distruzione di produzioni e strutture agricole a seguito degli incendi.
Secondo il report elaborato dal Corpo forestale della Regione, i roghi in Sicilia sono stati 338. Incendi che hanno visto impiegati 4.585 uomini e donne tra personale in divisa e lavoratori forestali, con 748 mezzi antincendio utilizzati. Ventisei gli interventi di velivoli nazionali e 53 quelli degli elicotteri regionali, con oltre 1.300 lanci. Attualmente, la superficie boscata incendiata è di 693 ettari, quella non boscata di 3 mila ettari. Altre 18 mila operai sono stati messi in campo dal dipartimento dello Sviluppo rurale per la pulizia dei boschi e a presidio e supporto delle attività del Corpo forestale.La Protezione civile regionale ha coordinato circa 800 volontari e 200 mezzi. Il Corpo dei vigili del fuoco, invece, è intervenuto in 650 incendi urbani e di interfaccia con quasi 2.500 uomini. Rilevante l’apporto delle 14 squadre aggiuntive dei pompieri attivate grazie all’accordo stipulato e finanziato dalla Regione.
Centinaia gli edifici distrutti o danneggiati, le infrastrutture e gli impianti di servizi generali (viari, elettrici, telefonici, fognari e di rifiuti). Migliaia le persone evacuate, anche solo precauzionalmente, di cui un centinaio non può rientrare nelle abitazioni e necessita di sistemazioni alternative.Attualmente risultano ancora attivi una quarantina di roghi (l’80 per cento nei territori di Palermo, Catania e Messina), ma il dato è in progressiva diminuzione.
Il Veneto
“Ho trasmesso oggi alla Presidente del Consiglio Meloni la richiesta dell’attivazione dello stato di Emergenza Nazionale”. Lo rende noto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Il maltempo che ha flagellato in questi giorni la Regione Veneto e l’intero Nord Italia ha provocato danni gravi e diffusi, oltre il ferimento di numerose persone – spiega Zaia -. Nei giorni scorsi avevo già firmato lo stato di Emergenza Regionale, più volte aggiornato per far fronte agli eventi che sono successi dal 13 al 15 luglio; con questo ulteriore documento chiediamo al Governo il riconoscimento di un’emergenza che per gravità, estensione e durata, ha assunto un rilievo di carattere nazionale e la possibilità di accesso al Fondo di Solidarietà previsto per i danni catastrofali. Con l’occasione ringrazio nuovamente l’intero Esecutivo per la vicinanza dimostrata al Veneto in queste difficili giornate”. Contestuale la richiesta di attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, per lo stato di calamità che ha colpito anche il comparto agricolo. Il documento è stato trasmesso agli uffici di Governo.
Musumeci: “Negazionisti non possono avere spazio”
“Se qualcuno aveva qualche tentennamento nel passato, non può adesso che prendere atto di una evidenza assolluta. I negazionisti non possono avere spazio. Di fronte alla grandine gigante, ai nubifragi, al tornado, alla desertificazione, di fronte a temperature di 49 gradi chi vuole che possa negare? Siamo nella concreta dimostrazione che le due Italie sono le facce di una stessa medaglia che si chiama tropicalizzazione”. Lo ha detto il ministro della Protezione civile e Politiche del mare, Nello Musumeci, intervenendo alla trasmissione di ReteQuattro, Diario del giorno. “All’interno del governo – ha detto Musumeci – siamo mobilitati e convinti che bisogna mettere al primo posto dell’agenda di governo la messa in sicurezza del territorio che diventa una priorità”.
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