Sono salvaguardate attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento. Il ministro Fitto: "Ridisegniamo per portare a casa tutti gli interventi"
Il governo riscrive il Pnrr e avvia un iter di confronto per le modifiche, che riguarderanno 144 misure. Lo ha spiegato il ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo la riunione della cabina di regia. “Ridisegniamo il piano per portare a casa tutti gli interventi”, ha aggiunto.
Definanziate misure per 16 miliardi
Nella revisione del piano presentata da Fitto sono definanziate nove misure, per un ammontare totale di 15,9 miliardi di euro: esse sono però salvaguardate attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il Piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione. Si tratta per lo più di progetti in essere che sono confluiti nel Pnrr e che in sede di attuazione e rendicontazione hanno scontato rilevanti criticità. Per tali progetti, in particolare, la maggiore problematica è rappresentata dal rispetto delle importanti condizionalità imposte dal Piano, che includono quelle specifiche per ciascuna misura nonché quelle relative agli elementi informativi necessari per la rendicontazione e quelle riconducibili al principio del Non Arrecare Danno Significativo (Do-No-Significant-Harm, DNSH). Quest’ultimo, in particolare, richiede di impostare i progetti di investimento secondo requisiti stringenti di rispetto dell’ambiente e di sostenibilità. Nelle proposte di revisione del Pnrr si parla di “mutamenti del contesto di riferimento e le criticità emerse nella fase di attuazione del Pnrr” che “hanno reso indispensabile effettuare una ricognizione puntuale dei progetti inclusi nel Piano al fine di individuare le modifiche e le integrazioni necessarie per conseguire i traguardi e gli obiettivi previsti fino al 30 giugno 2026”.
Nei quasi 16 miliardi di euro di misure definanziate dal Pnrr, che riguardano varie materie, ci sono anche interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni per complessivi 6 miliardi. Inoltre, vi sono misure che riguardano investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale per 3,3 miliardi. E ancora misure per Piani urbani integrati – progetti generali per 2,49 miliardi circa.
Ci sono anche misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico per 1,28 miliardi circa. Inoltre misure sull’utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate per 1 miliardo, aree interne – Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità per 726 milioni circa e poi misure per promozione impianti innovativi (incluso offshore) per 675 milioni. Si aggiungono interventi per valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per 300milioni. Inoltre misure per tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano per 110 milioni.
Proposte di modifica su 144 investimenti e riforme
Nel complesso le Amministrazioni hanno presentato proposte di modifica che riguardano 144 investimenti e riforme. “La proposta inizia oggi il suo iter di confronto con tutti i protagonisti all’interno del sistema paese. La proposta di modifica che mettiamo in campo interessa 144 misure e prevede tre tipi di modifiche: la prima formale necessaria per velocizzare la rendicontazione degli obiettivi, la seconda che vede la riprogrammazione all’interno della stessa misura di risorse e di interventi, la terza relativa ai progetti in essere, cioè quei progetti inseriti nel Pnrr ma precedenti al Piano e che quindi evidenziano difficoltà di rendicontazione e/o ammissibilità e di completare al 100% i lavori entro il 30 giugno 2026”, ha precisato il ministro.
Fitto: “Ci sarà confronto interno e con Ue”
La proposta di revisione del Pnrr “sarà oggetto di un confronto con la Commissione europea. Questa è una proposta che prima ha un dibattito interno, e poi a livello europeo”, ha aggiunto Fitto. “Le misure individuate all’interno della riprogrammazione” del Pnrr “sono per un totale di 15,9 miliardi di euro, che saranno definanziate e rifinanziate”. Nell’ambito del RePowerEu, ha detto quindi, “c’è una scelta forte del governo che ha messo in campo una ambizione sulla sostenibilità ambientale ed energetica del paese”. Il ministro ha dichiarato che sarà in Parlamento martedì prossimo, 1 agosto, per il dibattito sulla proposta. “A me fa particolarmente piacere richiamare quello che oggi ha detto il presidente della Repubblica quando ha ricordato una sua espressione di stampo degasperiano, riferendosi alla necessità di mettere il Paese ‘alla stanga’, ma opportunamente, dal nostro punto di vista, ha fatto questo appello a tutti. Ecco, mi auguro che questo tema possa rappresentare, proprio nel solco delle parole del presidente della Repubblica, un periodo differente di confronto che possa essere utile nell’interesse del Paese, che non ponga la contrapposizione tra governo e opposizione, che è giusto ci sia su tutti i temi, ma che su questo tema provi a salvaguardare un clima di confronto che mi auguro possa essere utile e positivo nell’intesse complessivo del paese. La riuscita di questo lavoro non è del governo, ma del progetto del paese. Auspichiamo un confronto di merito nell’interesse di tutti”, ha inoltre affermato il ministro con riferimento al nuovo appello sul piano da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Fitto: “Ridisegniamo per portare a casa tutti gli interventi”
L’obiettivo della revisione, ha detto Fitto, è “superare dei target intermedi, non per revocare gli interventi ma al contrario per portarli a casa”.
Fitto: “Impegnati a evitare che tra un anno si dica che non abbiamo speso”
“Oggi noi non stiamo tagliando nulla, non stiamo eliminando nulla, stiamo riorganizzando complessivamente tutto cercando di individuare le modalità per poter utilizzare bene queste risorse. Non stiamo eliminando nessun intervento, li stiamo eliminando come proposte dal Pnrr per ricollocarli nel fondo sviluppo e coesione. Non stiamo definanziando nulla, stiamo mettendo in salvaguardia gli interventi che rischiano di non essere spesi all’interno del Pnrr e/o rendicontati, o addirittura ritenuti non ammissibili”, ha dichiarato ancora il titolare degli Affari Europei. “L’alternativa è lasciare tutto così come sta così tra un anno ci diranno che non abbiamo speso i soldi, che la Commissione europea li ha revocati? Noi stiamo evitando questa domanda tra un anno, è il nostro impegno. Abbiamo 2-3 mesi di confronto con la Commissione europea per costruire l’alternativa. Noi non decidiamo da soli”. Fitto ha poi rivendicato “a nome del governo con forza un lavoro serio, molto ben strutturato e molto ben costruito, che rispetta pienamente tutti i riferimenti e i criteri previsti nel Pnrr e dei regolamenti europei e che punta a mettere in salvaguardia i progetti, tutti, evitando in modo chiaro che alcuni possano rischiare di non trovare una risposta”.
Fitto: “Capitolo Repower Eu articolato in 3 misure e 6 riforme”
“Il RePowerEu rappresenta per l’Italia una importante sfida per trasformare il nostro paese nell’Hub energetico del mediterraneo. L’attuazione di questo piano che integra il Pnrr mira a rafforzare la competitività e lo sviluppo economico sostenibile al Paese. Il Capitolo si articola in 3 misure di investimento e 6 riforme”, ha spiegato Fitto in conferenza stampa. Le misure di investimenti riguardano reti dell’energia, transizione verde ed efficientamento energetico, e filiere industriali strategiche. “Complessivamente – si legge nella sintesi della proposta di revisione del Pnrr – sono previsti interventi per 19 miliardi di euro che andranno a beneficio della crescita economica, occupazionale e di tutti i principali settori strategici selezionati in base ai criteri del RePowerEu relativi sia al raggiungimento degli obiettivi in ambito energetico, sia alla tempistica di realizzazione entro il 2026”.
Ue: “Attendiamo modifiche entro agosto”
“Accogliamo con favore l’accordo raggiunto nella Cabina di Regia italiana sul documento che delinea la revisione del piano italiano di ripresa e resilienza, incluso il nuovo capitolo REPowerEU. Lo riferisce a LaPresse una portavoce della Commissione europea. “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità italiane e continuiamo le nostre discussioni tecniche costruttive sul piano rivisto. Attendiamo con impazienza di ricevere la presentazione formale delle modifiche al piano entro la fine di agosto“, sottolinea la portavoce.
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