Definanziate misure per 15,9 miliardi, che saranno salvaguardate attraverso altre fonti di finanziamento. Il ministro Fitto: "Non tagliamo ma riorganizziamo"
Nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda che il Pnrr ha “una portata decisiva per l’avvenire dell’Italia” e che la mancata attuazione “non sarebbe una sconfitta del governo ma di tutti”, l’esecutivo di Giorgia Meloni presenta la riscrittura del Piano italiano. In una bozza di 150 pagine diffusa al termine della riunione della cabina di regia presieduta a palazzo Chigi dal ministro Raffaele Fitto, è messa nero su bianco la proposta di revisione e aggiornamento del Pnrr, con annesso capitolo RePowerEu, necessario a conseguire traguardi e obiettivi previsti fino al 30 giugno 2026.
La proposta, spiega Fitto in conferenza stampa, “inizia oggi il suo iter di confronto con tutti i protagonisti all’interno del sistema paese” e nel complesso interessa 144 investimenti e riforme. Le richieste di modifica, sottolinea, possono essere distinte in tre categorie: “La prima formale, necessaria per velocizzare la rendicontazione degli obiettivi; la seconda che vede la riprogrammazione all’interno della stessa misura di risorse e di interventi; la terza relativa ai progetti in essere”. Cioè quei progetti inseriti nel Pnrr ma precedenti al Piano e che quindi evidenziano sia difficoltà di rendicontazione e/o ammissibilità sia di completamento al 100% dei lavori entro il 2026. Nello specifico, 9 misure per un ammontare totale di 15,9 miliardi di euro. Queste misure perciò vengono definanziate dal Pnrr e salvaguardate attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il Piano nazionale complementare al Piano e i fondi delle politiche di sviluppo e coesione.
Fitto: “Non tagliamo ma riorganizziamo”
“Oggi noi non stiamo tagliando o eliminando nulla – ci tiene a precisare Fitto – stiamo riorganizzando complessivamente tutto cercando di individuare le modalità per poter utilizzare bene queste risorse. L’alternativa è lasciare tutto così, e tra un anno ci diranno che non abbiamo speso i soldi, che la Commissione europea li ha revocati? Stiamo evitando questa domanda, è il nostro impegno. Abbiamo 2-3 mesi di confronto con la Commissione europea per costruire l’alternativa. Noi non decidiamo da soli”. La proposta di modifica del Pnrr, spiega il ministro, aprirà adesso un “confronto con parti sociali, organizzazioni di categoria, Regioni, Province, Comuni, e dopo sarà oggetto di un confronto” con Bruxelles, “martedì poi io sarò in Parlamento per avviare un dibattito e una discussione”. Nell’ambito della revisione del piano, annuncia poi Fitto, si prevede il rafforzamento della misura degli asili nido, per l’ammontare complessivo di 900 milioni di euro, necessari per indire un nuovo bando e per conseguire il target finale. “L’ambizione” infatti, assicura il ministro, è quella di arrivare all’estate del 2026 con 265mila nuovi posti negli asili.
Il capitolo RePowerEu
Per quanto riguarda il capitolo aggiuntivo del RePowerEu, questo si articola in 3 misure di investimento (reti dell’energia, transizione verde ed efficientamento energetico, filiere industriali strategiche) e 6 riforme. Complessivamente sono previsti interventi per 19 miliardi di euro, spiega la sintesi della bozza, “che andranno a beneficio della crescita economica, occupazionale e di tutti i principali settori strategici selezionati in base ai criteri del RePowerEu relativi sia al raggiungimento degli obiettivi in ambito energetico, sia alla tempistica di realizzazione entro il 2026”. Uno dei punti del RePowerEu – si legge ancora – riguarderà l’Ecobonus dedicato alle abitazioni private con una dotazione da 4 miliardi di euro, ma con alcune “correzioni” che lo renderanno disponibile solo alle fasce a basso reddito.
Fitto: “Confronto utile nell’interesse di tutti”
Dopo aver “rivendicato con forza a nome del governo” il lavoro messo in atto che punta “a mettere in salvaguardia” tutti i progetti, Fitto fa suo l’appello di Mattarella: “Oggi ha ricordato una sua espressione di stampo degasperiano, riferendosi alla necessità di mettere il Paese ‘alla stanga’, ma opportunamente, dal nostro punto di vista, ha fatto questo appello a tutti. Ecco, mi auguro che questo tema possa rappresentare, proprio nel solco delle parole del presidente della Repubblica, un periodo differente di confronto che possa essere utile nell’interesse del Paese“.
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