90mila hanno requisiti per servizi sociali

Arriva lo stop al reddito di cittadinanza per 169mila famiglie italiane. Dopo la stretta del governo al sussidio con l’esclusione dall’assegno dei nuclei in cui non ci sono disabili, minori o over 60 con l’ultimo assegno in pagamento ieri l’Inps ha inviato un sms: “Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa eventuale presa in carico dei Servizi sociali”. Secondo fonti Inps, sono circa 90mila i nuclei famigliari che hanno i requisiti per ottenere l’assistenza dei servizi sociali. Un messaggio simile dovrebbe arrivare, nei prossimi due mesi, ad altre 80mila famiglie che non avranno più diritto all’assegno avendo esaurito le sette mensilità concesse.

La Campania è la regione più colpita dal provvedimento

Lo stop colpisce in particolar modo la Campania, dove è residente una famiglia su 4 delle 169mila che hanno ricevuto in queste ore il messaggio sms. Solo nella provincia di Napoli, che guida la classifica, sono 21.507 famiglie, a Caserta sono 7.635, a Salerno 4.806, ad Avellino 1.669, a Benevento 1.153. Ci sono poi 12.225 famiglie della provincia di Roma, 11.573 persone in quella di Palermo; 8.974 a Catania; a Cosenza 5.234 e a Reggio Calabria a 3.714 persone. ‘Solo 904’ i messaggi inviati in provincia di Perugia, mentre sono 3.278 a Milano e provincia e 1.002 a Genova.

Tensioni a Napoli: Inps preso d’assalto

La situazione rischia di creare tensione, gli uffici sono già presi d’assalto dalle richieste di chiarimenti. L’assessore al welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, avverte: “è inutile recarsi ai Servizi sociali. Sono dalla parte dei cittadini ma in questo caso non possono fare nulla perché la presa in carico dei cittadini avviene attraverso una piattaforma che viene gestita prima dai Centri per l’Impiego e poi arriva ai servizi sociali”. Dal 1 settembre chi, avendo perso il reddito di cittadinanza, è ritenuto occupabile, potrà accedere al Supporto per la formazione e il lavoro, con un beneficio di 350 euro al mese per massimo dodici mensilità. Da gennaio debutterà l’Assegno di inclusione da 500 euro al mese. , di cui potranno beneficiare i nuclei con disabili, minori, over60 o componenti svantaggiati.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata