Il sit-in insieme ai militanti di Potere al Popolo. I manifestanti chiedono a Meloni di "mettersi una mano sulla coscienza"

Un gruppo di ex percettori del Reddito di cittadinanza insieme ai militanti di Potere al Popolo hanno dato vita a un sit-in di protesta all’esterno della sede centrale dell’Inps in via De Gasperi a Napoli. “Sono separato, ho 52 anni e due figli che vivono con mia moglie. Anche lei ha perso il reddito, come fa a dare da mangiare ai miei figli? Lei paga 600 euro di affitto, io 400 euro in più pago 150-160 di luce ogni due mesi, 180 di gas e 150 di acqua. Adesso che è finito il reddito cosa devo fare? Io non pago più niente”, spiega a LaPresse un manifestante che poi rivolgendosi direttamente a Giorgia Meloni le chiede di “mettersi una mano sulla coscienza. La gente per colpa tua o si uccide o è costretta a fare cose che non deve fare”. Un’altra manifestante a cui è arrivato l’sms che la informava dell’interruzione del reddito di cittadinanza racconta a LaPresse di avere “due figli minori, un figlio di 16 anni a cui non è stata riconosciuta l’invalidità e una bambina di 9 anni. Sono iscritta al collocamento da 26 anni, ho fatto 4 corsi di formazione. Senza reddito sono costretta a vivere con l’assegno unico ma con 380 euro non si vive”. Un altro manifestante che percepiva 280 euro come “integrazione di un lavoro part time” spiega che questi erano necessari “per pagare la luce e l’acqua. Non devono fare di tutta l’erba un fascio, bisogna darlo alle persone che ne hanno veramente diritto e a cui serve per sopravvivere”. Con loro Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo, che definisce l’interruzione del reddito “un attacco del governo Meloni ai poveri. Sono 160 mila le famiglie in tutto il Paese che si ritrovano senza soldi e senza prospettiva. A settembre dovrebbe partire un nuovo strumento per queste 160 mila famiglie, a cui poi se ne aggiungeranno altre. Sono 436 mila i nuclei familiari toccati dall’eliminazione del reddito. Inps, centri per l’impiego e comune però ancora non sanno ancora nulla, il governo non ha dato ancora alcuna informazione. Manca pure il sito internet dove gli ex percettori dovrebbero iscriversi per accedere al nuovo sostegno”. 

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