L’aula della Camera ha adottato un ordine del giorno alla proposta di legge sulle competenze non cognitive nelle scuole, a firma del segretario di Si Nicola Fratoianni, che “impegna il Governo a valutare l’introduzione di una Next Generation Tax“, vale a dire una tassa patrimoniale. La tassa, come si legge nelle premesse, “colpirebbe i patrimoni delle persone fisiche solo se superiori ai cinquecentomila euro, ottenuti considerando il complesso, in Italia e all’estero, delle proprietà immobiliari (valutate sulla base dei valori catastali, non di quelli – ben più elevati – di mercato), degli investimenti finanziari, delle giacenze bancarie e dei beni mobili di lusso”. Il gettito stimato di dieci miliardi di euro servirebbe a “reperire risorse per combattere la dispersione scolastica”. L’ordine del giorno ha ottenuto il parere favorevole del Governo, per voce della sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti (FdI), che ha, però, chiesto una riformulazione rispetto alla versione originaria presentata da Fratoianni che impegnava il Governo ad adottare la tassa patrimoniale “nel prossimo provvedimento utile”. La riformulazione è stata accolta senza passare da un voto dell’assemblea.
L’ordine del giorno a firma di Nicola Fratoianni che impegna il governo a valutare l’opportunità di trovare nuovi fondi per combattere la dispersione scolastica “indica un obiettivo che il governo sta già perseguendo con una pluralità di iniziative (da quelle previste dal PNRR alle iniziative nazionali previste, ad esempio, da Agenda sud)”. È quanto si apprende da fonti del ministero dell’Istruzione. “Il Governo si impegna dunque a valutare questo obiettivo, e nelle sue valutazioni sceglierà gli strumenti migliori per incrementare le risorse a beneficio della dispersione scolastica, senza mai introdurre nuove tasse“, concludono le stesse fonti.
“Come richiesto dall’ordine del giorno presentato dall’onorevole Fratoianni, che impegna il Governo a ‘valutare la possibilità di introdurre una next generation tax’, una sorta di nuova tassa patrimoniale, il governo ha velocemente valutato la proposta e altrettanto velocemente ha concluso che non intende dare seguito alla stessa”. È quanto riportano fonti di Palazzo Chigi.