Il governo è diviso, Crosetto aveva condannato le parole dell'ex numero uno dell'Istituto geografico militare nel suo libro
Non si placano le polemiche sul generale Roberto Vannacci. L’ormai ex numero uno dell’Istituto geografico militare di Firenze è finito nell’occhio del ciclone dopo la pubblicazione del libro-invettiva autoprodotto ‘Il mondo al contrario’. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, dice no alla “condanna al rogo a mo’ di Giordano Bruno” e spiega che comprerà il volume di 357 pagine di Vannacci, “additato come un pericolo”, perché “prima di giudicare è giusto leggere, conoscere, capire”. Intanto, il Nuovo sindacato carabinieri “esprime un particolare e sentito ringraziamento al generale il quale, grazie al suo libro, ha fatto conoscere al mondo intero che anche per i militari è garantito il diritto costituzionale della libertà di pensiero”. Di tutt’altro avviso, invece, Clara Abatangelo, libraia di Castelfranco Veneto (Treviso) che ha affisso alla vetrina del suo negozio questo cartello: “Si invita la gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci”. “Sono arrivate delle telefonate di insulti in libreria – confessa a LaPresse – ma ribadisco che ognuno può scegliere cosa vendere e cosa no. A maggior ragione perché non è stato pubblicato da una casa editrice”.
Fanno discutere le parole di Salvini, che nel pomeriggio ha avuto con il generale una telefonata, definita “molto cordiale” da fonti leghiste. Ma ecco il suo sfogo in una diretta Facebook dal Mit: “Mi rifiuto di pensare che in Italia ci sia un Grande Fratello che dice cosa si può leggere e cosa no. Se il generale scrive qualcosa che non ha niente a che fare con segreti di Stato o con il suo lavoro, ha il dovere e il diritto di farlo”. Il leader del Carroccio ha poi raccontato: “Al liceo ho letto anche il ‘Manuale del guerrigliero’ di Ernesto Che Guevara, perché sono curioso e quindi leggerò anche il libro di questo generale che ha fatto missioni in Afghanistan, Somalia, Iraq, che ha salvato vite e ha difeso la patria e i suoi ragazzi, aprendo dossier e denunce sull’uranio impoverito”.
Vannacci, intanto, è tornato a parlare in tv. “Non ho sentito il ministro Crosetto. Non è tenuto a chiamarmi. Ho letto sui giornali le sue dichiarazioni e a queste mi attengo”, le sue parole a Canale 5. E poi ha aggiunto: “Non conosco il provvedimento che il ministro ha aperto nei miei confronti, io non ho ricevuto nessuna informazione. Non sono stato rimosso, né destituito, bensì avvicendato. Da stamattina c’è un’altra persona che occupa il mio posto all’Istituto geografico militare. Non mi è stato notificato nessun provvedimento disciplinare”.
La polemica politica tocca, però, anche il ministro Guido Crosetto. L’ex sindaco di Roma e leader del Forum dell’indipendenza italiana, Gianni Alemanno, affonda: “Ha umiliato la parte migliore del suo esercito: in prima linea chi vuole mandare? Ci va lui?”. E, dopo le parole di Salvini, il Pd va all’attacco. “Il governo è sempre più diviso e il ministro Crosetto sempre più isolato”, il commento di Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori dem. Gli fa eco il capogruppo Pd in commissione Difesa alla Camera, Stefano Graziano: “Chiediamo alla premier Giorgia Meloni se lei sta dalla parte del ministro della Difesa, che ha giustamente avallato l’avvicendamento del generale, o dalla parte di Salvini”. L’eurodeputato di Iv, Nicola Danti, dal canto suo, prende le difese di Crosetto: “Incredibile che Fratelli d’Italia lo attacchi, esattamente come fa il Pd. Noi stiamo dalla parte del ministro”. E Angelo Bonelli (Avs) sbotta: “La libertà di pensiero è un diritto sacrosanto, ma non può essere confusa con una licenza di diffondere messaggi d’odio”.
Dal fronte della maggioranza, il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami di FdI, minimizza le presunte fratture nell’esecutivo: “La pretesa della sinistra di sostenere che esisterebbero frizioni all’interno del Governo sulla questione Vannacci non è altro che un goffo tentativo”, afferma. Ma intanto monta un’altra polemica sulle parole del segretario provinciale della Lega a Modena, Guglielmo Golinelli, che prima posta su Facebook una sua immagine mentre legge il volume di Vannacci, definendola una “Buona, anzi buonissima lettura”, poi dichiara a un quotidiano che “essere gay è contro natura e le razze esistono”. Dichiarazioni rilanciate dal leader di Azione Carlo Calenda, che commenta: “La destra italiana rimane purtroppo profondamente incrostata da queste scorie che la relegano ai margini della modernità e della decenza. E chi la vota o ci si allea pensando che questa robaccia sia marginale sbaglia”.
Crosetto: “Ho agito da ministro no da esponente”
“Rifarei quello che ho fatto perchè il ministro della Difesa, di tutti i cittadini italiani e di tutti i militari, doveva agire così. Non ho parlato e non mi sono mosso da esponente politico, ma, trattandosi di una cosa che toccava il mio ministero, da rappresentante delle istituzioni”. A dirlo, in una intervista al Corriere della Sera, è il ministro della Difesa, Guido Crosetto, commentando la bufera sollevata dal libro-invettiva del generale Roberto Vannacci, da cui il rappresentante del Governo ha preso le distanze. Sul “fuoco amico” delle critiche arrivate dalla maggioranza, Crosetto ha detto: “Mi sembra che Donzelli abbia espresso le sue opinioni politiche ma sulal mia decisione mi abbia dato ragione. Così come Salvini si è limitato a dare un giudizio politico su alcune affermazioni del libro di Vannacci senza discutere le mie scelte. Su Alemanno mi limito a dire solo che non mi sono pentito di averlo difeso a suo tempo, anzi ne vado orgoglioso. Sapevo bene già allora che persona fosse, ma l’ho difeso lo stesso”. “Magari, quando mi svestirò del mio ruolo, dirò anch’io quello che penso e potrò raccontare cose che oggi non posso su alcuni di quelli che hanno speculato in questi giorni”.
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