L'ex presidente francese ha rivelato di aver spinto Berlusconi alle dimissioni

Le rivelazioni dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, che nella sua ultima autobiografia racconta di essere stato tra gli artefici, insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel, delle dimissioni dell’allora premier italiano Silvio Berlusconi, ci sono “due fatti gravi. Il primo: in democrazia un Paese non può interferire nella vita di un altro, per lo più amico e alleato, per modificarne il governo. Che diritto aveva Sarkozy di fare dimettere il presidente del Consiglio italiano? Fu un’operazione scorretta e illegittima. Come seconda conseguenza, fare cadere un esecutivo riconducibile al Ppe ha significato aprire le porte agli avversari in Italia”. Così il vicepremier e segretario di Forzia Italia, Antonio Tajani, in un’intervista al Giornale.

Nella narrazione di Sarkozy “ci sono molte imprecisioni. Sarkozy non racconta che in quell’incontro c’era anche il presidente Usa Obama che invece difese Berlusconi, dicendo che non si sarebbe sporcato con il suo sangue”, aggiunge Tajani, secondo il quale “sicuramente ci furono complici interni tra chi tramava contro Berlusconi, oltre a parecchi settori della vita pubblica che interloquivano con altri. La sua personalità forte dava fastidio a molti. E così, non riuscendo a batterlo alle urne, trovarono altri modi per spodestarlo, prima da presidente del Consiglio e poi dal Senato”.

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