Il presdiente della Regione: "Lì lo Stato non esiste, non c'è"

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha commentato la situazione dopo le violenze avvenute a Caivano. “C’è un’esplosione di sessuofilia sui social, giovanissimi che sono alle prese con immagini sconvolgenti, famiglie a metà intimidite e a metà devastate, c’è dunque sicuramente un problema culturale ma dobbiamo dirci che i problemi culturali richiedono tempo e generazioni intere perché siano risolti, noi dobbiamo rispondere per l’oggi e credo che dobbiamo andare a Caivano a istituire quasi una zona di assedio vero e proprio militare. E’ un’espressione forte, non riesco a trovarne un’altra, dobbiamo dire con spirito di verità che a Caivano lo Stato non esiste. Non c’è“, ha detto, parlando a margine della conferenza stampa del festival Canto delle Sirene a Napoli.

“A Caivano, come in altri territori della Campania, la vita di un essere umano vale 500 euro. Dobbiamo decidere che per un anno bisogna togliere l’aria che respirano ai delinquenti che trafficano droga davanti agli occhi dei bambini, senza che nessuno faccia niente”, ha affermato De Luca. Come Regione, ha aggiunto, “stiamo completando proprio in queste ore un bando che riguarda un aiuto alle imprese che assumono donne che hanno subito violenza” oltre ad avere già approvato “una legge regionale per un fondo a sostegno alle donne che hanno subito violenza”. Ad ogni modo “vedremo di fare ancora di più. E’ chiaro che è necessario una sforzo collettivo”, ha concluso.

“Ho ascoltato gli impegni assunti dal presidente Meloni, è un impegno apprezzabile purché ovviamente dietro ci sia la sostanza. La realtà è maledattamente complessa, è inutile ripeterci che bisogna intervenire a 360 gradi, non c’è un solo intervento decisivo”. Per De Luca, “ha ragione il ministro Piantedosi quando dice che c’è anche un problema culturale, non c’è dubbio. Che riguarda i modelli che abbiamo trasmessi ai giornali di Caivano e non solo, è stato devastante l’effetto diseducativo di alcune televisive che riguardavano la camorra, abbiamo un’intera generazione che si veste come quelli che hanno visto nei telefilm, che parla come quelli che parlano negli sceneggiati, che hanno gli stessi tatuaggi, lo stesso linguaggio gergale, è una cosa sconvolgente”.

Caivano è l’inferno in terra. Questo lo sapevano quando hanno scaraventato dall’ultimo piano la piccola Fortuna, dopo averla violentata e aver prodotto video pedopornografici. Ma anche allora, passata la prima ondata di emozione, sono scomparsi tutti quanti. Vediamo se questa volta ci ritroviamo come Paese, governo e opposizione, a decidere alcune cose di fondo, anche forti, come la militarizzazione di alcuni territori” ha detto il presidente della Regione Campania. “Vi sono in Italia quattro o cinque realtà nelle quali occorre una militarizzazione, non perdiamo tempo, perché ci sono risposte che vanno date oggi. So bene che il problema è complesso, è culturale, ma c’è una risposta che dobbiamo dare oggi ai padri di famiglia, se vogliamo vederli impegnati in questa battaglia”, ha aggiunto De Luca. 

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