E' quanto prevede la proposta di legge presentata alla Camera dalla capogruppo Pd Chiara Braga lo scorso 22 novembre
Da 2 a 7 anni di carcere per “chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali“. Se poi la morte è causata “nell’esecuzione di un rapporto di lavoro irregolare sul piano contrattuale o contributivo”, la reclusione prevista è da cinque a dieci anni. Se la violazione delle norme di prevenzione causa più vittime “si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni diciotto”.
E’ quanto prevede la proposta di legge presentata alla Camera dalla capogruppo Pd Chiara Braga lo scorso 22 novembre, assegnata alla commissione Giustizia di Montecitorio, che introduce il nuovo reato di omicidio sul lavoro all’articolo 589 quater. La proposta di legge prevede poi la reclusione da tre mesi a un anno per “chiunque cagioni per colpa ad altri una lesione personale grave con violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali” e la “confisca obbligatoria in caso di omicidio sul lavoro aggravato dall’esecuzione di un rapporto di lavoro irregolare sul piano contrattuale o contributivo”. La notizia il giorno dopo la strage di Brandizzo.
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