Si potrebbe abbassare dall'attuale 4%. Ma Italia Viva ha annunciato che si opporrà
Portare la soglia di sbarramento alle prossime elezioni Europee dall’attuale 4% al 3%. Un accordo non ci sarebbe ancora, si tratta solo di un’ipotesi su cui le forze politiche starebbero ragionando, sostenuta in particolare dai partiti minori di entrambi gli schieramenti e che non incontrerebbe neppure il veto di Fratelli d’Italia. A confermarlo a LaPresse è il capogruppo di FdI al Senato, Lucio Malan. “Un accordo per abbassare la soglia di sbarramento al 3% per le elezioni Europee? Può anche darsi ma io non ne so assolutamente nulla“, spiega, ma “so che c’è più di una forza politica che può vedere di buon occhio questa modifica per questione di interesse diretto. Fratelli d’Italia, che evidentemente non è toccata da questa eventuale modifica, mi pare che non abbia preclusioni in merito. Se c’è stato un accordo è possibile ma io non ne so nulla”. Secondo Malan “è comprensibile che ci siano delle forze politiche, io so dell’Alleanza Verdi e Sinistra ma non credo che siano gli unici a vedere di buon occhio questa modifica di cui si parla, favorevoli a scendere dal 4 al 3%. Non ho condotto o fatto trattative per cui non posso sapere a che punto sono, se ci sono o se hanno avuto successo”, ribadisce ancora a LaPresse il senatore, concludendo: “L’aspetto tecnico è semplice e chiaro, bisogna vedere se c’è un accordo o meno”.
Paita: “Italia Viva si opporrà”
“Se il retroscena di Repubblica secondo cui la maggioranza vorrebbe abbassare la soglia di sbarramento per le Europee al 3% fosse confermato, Italia Viva si opporrà. Lo sbarramento deve restare al 4%. Quando un progetto è credibile, non si deve avere paura del voto dei cittadini. #Centro”, ha scritto su X la senatrice e coordinatrice nazionale di Italia viva Raffaella Paita.
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