All'interno le misure urgenti di contrasto e disagio e criminalità minorili. Ok anche al dl Sud e agli investimenti per Lampedusa
Il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto decreto Caivano, contenente misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. Ok del Cdm anche al Dl Sud. “Siamo di fronte a una situazione sfuggita al controllo”, ha detto Meloni in conferenza stampa. “Consideravo importante esserci perché penso che le norme che abbiamo licenziato oggi siano materie molto importanti. Su alcune materie in passato lo Stato ha preferito occuparsi di altro, erano talmente complesse che metterci la faccia era considerato pericoloso. Noi mettiamo la faccia su materie complesse, difficili da risolvere – ha detto Meloni -. Noi siamo stati a Caivano, abbiamo detto che non esistono zone franche, è una sfida non semplice ma se ci si mette con buona volontà si può fare”.
Nessuna norma specifica sul divieto di uso dei cellulari è contenuta nel dl. Nel dl approvato non c’è alcuna stretta sui siti porno per minori. Fabio Ciciliano intanto sarà il commisario per la riqualificazione di Caivano. La nomina è arrivata oggi.
Meloni: “Stanziati 30 milioni, non sufficienti”
“Ho trovato a Caivano dei docenti straordinari, va aiutato il loro lavoro. Abbiamo deciso di tenere le scuola aperte il pomeriggio. Abbiamo stanziato i primi 30 milioni di euro, non pensiate che il Governo li consideri sufficienti. Abbiamo nominato un commissario per la riqualificazione generale per vincere questa sfida” ha detto la premier Meloni in conferenza stampa. “Abbiamo nominato un commissario per la riqualificazione generale per vincere questa sfida. Ci vorranno molti anni, ma ci sarà una presenza cadenzata del Governo. Ho ribadito ai ministri che vorrei andassero a Caivano a portare il loro mattoncino”, ha aggiunto la premier.
La presidente del Consiglio ha aggiunto: “La criminalità minorile si sta diffondendo a macchia d’olio, tutti i fatti di cui parliamo vedono protagonisti dei giovanissimi e dei minori”. “Prevediamo l’arresto in flagranza per reati per i quali non era previsto dai 14 a 18 anni, perché se un ragazzo gira con una pistola carica ora non può essere arrestato”. E poi spiega: “Tutte queste norme vengono viste come repressive. Non sono solo repressive, ma anche di prevenzione”.
Sull’annunciato intervento sui siti porno, che però non c’è, Meloni spiega: “La pornografia è una materia che sta impattando profondamente, e va affrontata di impatto. Abbiamo inserito la norma del parental control. Sul tema del blocco dell’accesso dei minori e dell’identificazioni ci siamo interrogati. E’ una materia molto complessa, che entra anche nella privacy degli adulti. Io non considero giusto intervenire per decreto ma spero che le forze politiche e il Parlamento possano intervenire perché è una materia molto importante”. E ancora: “Il divieto di cellulari può essere utile se all’interno di altre misure utili. Presa da sola magari no, ma è una parte di questo lavoro e va fatta”.
Roccella: “Parental control implementato”
“Lo stupro di Caivano ha riaperto il dibattito sull’esposizione dei minori ai siti pornografici. Tutto questo produce danni alla salute perché produce dipendenza. Gli esperti ci dicono che la prima età di accesso è di 6-7 anni. Caivano lo ha fatto emergere e don Patricello lo ha detto proprio. Noi vogliamo sollecitare e sostenere la responsabilità educativa, in primo luogo attraverso la famiglia. Lo abbiamo fatto implementando il parental control, sono app che esistono già ma che non sono usate. Noi vogliamo che il parental control sia in prospettiva automatico, offerto in tutti i device. Come i seggiolini che hanno l’allarme in automatico”. Così la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella nel corso della conferenza stampa.
Nordio: “Interveniamo su genitori”
“Siamo intervenuti anche nei conforti di chi esercita la potestà genitoriale proprio perchè sappiamo che la fonte criminogena della delinquenza minorile risiede molto spesso proprio nella scarsità di senso civico o addirittura nell’adesione al crimine delle loro famiglie” ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Non siamo intervenuti minimamente sulla imputabilità del minore. Sarebbe stato contrario a razionalità, etica e utilità. Sono stati invece previsti dei criteri preventivi di ammonimento che non hanno nulla a che vedere con l’irrorazione della pena”, ha aggiunto.
Calenda: “Semplice istituzione di reati inutili”
“I provvedimenti al varo del Consiglio dei ministri contro le baby gang sono semplici istituzioni di reati inutili. Il problema della violenza si risolve con la presenza costante di forze dell’ordine, non solo durante i blitz, e col tempo pieno a scuola, in modo che i ragazzi vengano istruiti a un comportamento etico, accettabile nella società contemporanea. Le risorse per questi provvedimenti ci sono già: il tempo pieno a scuola è un progetto del Pnrr, che noi peraltro non siamo in grado di spendere perchè la politica è tutta chiacchiere e nessuna capacità realizzativa”. Lo ha dichiarato il leader di Azione, Carlo Calenda.
Magi: “Vogliono minori in carcere, parleremo con Mattarella”
C’è anche chi si preoccupa delle conseguenze. “Intanto diciamo che l’operazione di Caivano ha portato al sequestro di 28 grammi di cocaina. Uno dovrebbe dire ‘è stato un fallimento, quell’operazione, è stato uno show’. Si continua a insistere sulla strada sbagliata. In questo decreto, nella bozza che abbiamo visto tutti quanti e che speriamo cambierà, anche se io dubito cambi in meglio, si va addirittura a modificare il testo unico sugli stupefacenti. In quale direzione? Aumentando le pene per i fatti di lieve entità. Ora, noi sappiamo che per i fatti di lieve entità in Italia in 7 casi su 10 si va già in carcere. Nella scorsa legislatura abbiamo esaminato una nostra proposta che andava nella direzione opposta, che tutti gli auditi ci hanno detto che quella è la direzione giusta: magistrati, assistenti sociali, esperti della materia, medici”. Lo dice Riccardo Magi, segretario di +Europa, commentando la bozza del Decreto Caivano, proposto dal governo oggi in Consiglio dei Ministri per contrastare il fenomeno delle babygang.
Renzi: “Togliere telefoni? Io toglierei social ai ministri”
“Dl Caivano? Per adesso sono solo Twitter, aspetto di leggere i testi di legge. Dicono di levare il telefonino ai minori? Questione interessante. Dico che bisognerebbe anche levare Twitter a qualche ministro“. Così Matteo Renzi, presidente di Italia Viva, parlando al termine della scuola di formazione politica per under 35 ‘Meritare l’Europa’ presso il CDS Hotel di Terrasini.
Alcune misure
Ammonimento introdotto anche per il reato di bullismo. Non è prevista invece una norma specifica sul divieto dell’uso dei cellulari, che viene però delegato di volta in volta all’autorità giudiziaria, sollecitata dal questore: “Si consente al questore di proporre all’autorità giudiziaria prescrizioni sull’utilizzo e l’accesso a piattaforme informatiche – ha sottolineato Piantedosi – nonché al possesso e utilizzo di telefono e dispositivi elettronici. Abbiamo scelto una formulazione che limita questo nel caso in cui la misura venga vista come necessaria in relazione alla tipologia di reato commesso”.
Altro capitolo è quello legato al Daspo, la cui soglia di applicabilità scende adesso a 14 anni, e viene previsto anche per chi semplicemente venga sorpreso in possesso di stupefacenti.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata