Il decreto stanzia 45 milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture viarie e di opere di urbanizzazione primaria

Dalla Zes unica ai fondi per Lampedusa e Linosa, dal riordino per la programmazione e la gestione del Fondo di sviluppo e coesione agli interventi sulle aree interne, il ‘Decreto Sud’, approvato giovedì in Consiglio dei ministri, compre un’ampia rosa di questioni.

– ZES UNICA Dal 1 gennaio 2024 arriva la Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, in cui rientrano regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. Presso la presidenza del Consiglio dei ministri viene istituita una Struttura di missione per la ZES Unica, a supporto del nuovo modello organizzativo della ZES, che – tra le varie funzioni – rilascerà anche l’autorizzazione unica necessaria per l’attuazione dei progetti nella ZES Unica, precedentemente di pertinenza dei Commissari straordinari per le ZES, ai quali, con il presente decreto, la Struttura di missione si sostituisce. Inoltre, la Struttura avrà il compito di predisporre, dopo aver consultato le Regioni interessate, il Piano strategico della ZES Unica, di durata triennale, che definisce, in coerenza con il Pnrr, la politica di sviluppo della ZES unica, individuando i settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari da realizzare nonché le modalità di attuazione. Il Piano è approvato con Dpcm, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero delle imprese e del made in Italy e il Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, previo parere della Cabina di regia ZES.Sotto il profilo delle agevolazioni fiscali rivolte alle imprese, viene introdotto uno specifico credito di imposta da concedere alle imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali nuovi nell’ambito della Zona Economica Esclusiva Sud – ZES Unica. La misura già previste per le aree ZES viene estesa a tutto il mezzogiorno e rappresenta uno strumento automatico a sostegno all’investimento a cui potranno aggiungersi altri in base alle priorità definiti nel Piano strategico.

– RAFFORZAMENTO DELLA CAPACITÀ AMMINISTRATIVA IN MATERIA DI POLITICHE DI COESIONE Dal 1 gennaio 2024, province, comuni e unioni di comuni delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia potranno effettuare fino a 2.200 assunzioni di cui 71 risorse previste a livello centrale, 250 per le Regioni e 1.879 per i Comuni, finanziata da un Programma europeo e diretta a rafforzare la capacità amministrativa per l’attuazione delle politiche di coesione. L’obiettivo è quello di “dotare le amministrazioni impegnate nell’attuazione delle politiche di coesione delle competenze e delle professionalità, assicurate grazie allo svolgimento di corsi di formazione professionalizzanti, necessarie ad accelerare la realizzazione dei progetti e l’avanzamento procedurale e finanziario degli interventi”.

– INTERVENTI URGENTI PER LINOSA E LAMPEDUSA Il decreto stanzia 45 milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture viarie e di opere di urbanizzazione primaria, impianti di depurazione, deposito di carburante e nuovi edifici pubblici. La norma, oltre a stanziare le risorse assicura al Comune di Lampedusa il supporto tecnico operativo di Invitalia per accelerare la realizzazione degli interventi previsti. L’obiettivo del governo è quello di far fronte ad una situazione “di grave disagio socioeconomico determinata dal ben noto fenomeno migratorio che interessa tali territori”.

– AREE INTERNE Infine, si interviene sulle aree interne, rinnovando la Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, che oggi riguarda solamente 1.824 comuni abitati da circa 4 milioni di cittadini rispetto ai 4.000 comuni delle aree interne, dove risiedono circa 14 milioni di cittadini e verso cui si proietta l’azione amministrativa che sarà declinata in un “Piano strategico nazionale delle aree interne” (PSNAI), documento programmatico volto ad individuare gli ambiti di intervento e le priorità strategiche cui destinare le risorse del bilancio dello Stato, disponibili allo scopo, tenendo conto delle previsioni del PNRR e delle risorse europee destinate alle politiche di coesione, con specifico riferimento a istruzione, mobilità e servizi socio-sanitari.

– RIORDINO DELLA PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DEL FONDO SVILUPPO E COESIONE Viene irrobustito il coordinamento tra le risorse europee e nazionali per la coesione, le risorse del PNRR e le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione per la programmazione 2021-2027 con la previsione di “Accordi per la coesione”, il rafforzamento del Sistema di monitoraggio unitario per le politiche di coesione e il PNRR e della trasparenza dei dati, nonché introducendo una nuova disciplina per i Contratti Istituzionali di Sviluppo. In particolare, si definisce un percorso di programmazione condivisa tra Regioni e Governo che assicura l’unitarietà strategica degli interventi ed il pieno rispetto delle finalità dei fondi, connesse alla riduzione dei divari territoriali. Per rafforzare il monitoraggio dell’utilizzo delle risorse in materia di politiche di coesione si prevede di utilizzare lo stesso sistema informatico adottato per il PNRR (ReGiS), anche per semplificare gli adempimenti in capo ai soggetti attuatori che fino ad oggi erano chiamati ad alimentare diverse banche dati a seconda della fonte di finanziamento. Viene poi istituzionalizzato il portale web unico nazionale per la trasparenza delle politiche di coesione OpenCoesione. Infine, il decreto ripristina il valore strategico dei Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS), consentendone la sottoscrizione esclusivamente per la realizzazione di interventi di valore complessivo non inferiore a 200 milioni di euro, confermando che il CIS è uno strumento di attuazione rafforzato delle politiche di coesione e non di programmazione. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata