La premier: "A Caivano risponderemo colpo su colpo. Superbonus è costato 140 miliardi, no coalizione con socialisti ma alleanze dopo voto"
Un Italia migliore dopo quasi un anno di governo. Ne è convinta la premier Giorgia Meloni, intervista da Bruno Vespa per i suoi programmi “Porta a Porta” e “Cinque minuti”. La premier non ha risparmiato attacchi al commissario Ue Gentiloni e all’ex premier Conte. Semaforo verde invece per Mario Draghi, cui la presidente della Commissione Ue von der Leyen ha chiesto di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea.
“Posso dirle che sono ancora fiduciosa e in pace con la mia coscienza, perché in questo anno non avrei potuto lavorare di più e ora vedo un’Italia migliore, e sono in pace con me stessa per il lavoro che ho fatto” ha detto la presidente del Consiglio . “C’è chi tende a vedere ogni mossa come se andasse contro il mio governo, ma Mario Draghi è uno degli italiani più autorevoli, presumo che possa avere un occhio di riguardo per la nostra nazione, io la considero una buona notizia” ha aggiunto Meloni. “Governare la nazione un po’ è la prova del nove di tutto quello che hai raccontato” nel corso della carriera politica, “devi dimostrare che non prendi in giro la gente. Ma è anche entusiasmante” ha poi detto Meloni.
“Gentiloni spesso critico e non collaborativo, no coalizione con socialisti ma alleanze dopo voto “
“Ho trovato che il commissario Gentiloni nell’ultimo anno facesse molte interviste per redarguire o dire la sua sull’operato del governo, non so se accada nelle altre nazioni. Ho visto a volte un approccio più critico che non collaborativo, ma non vuol dire che voglia litigare con Paolo Gentiloni” ha detto la premier. “Una coalizione con i socialisti in Ue? È molto difficile, non l’abbiamo fatta in Italia non vedo perché in Europa. Ma questo dibattito sulle alleanze e le coalizioni è molto prematuro. Mi interessa che in futuro il ruolo dell’Italia non sia marginale, e mi auguro che tutti i partiti della coalizione alle Europee possano crescere. In Europa le alleanze si fanno dopo il voto” ha precisato.
“Pronti su premierato”
“Sulla modifica della Costituzione” sul premierato “siamo pronti, penso che la presenteremo ufficialmente nelle prossime settimane. È una cosa che gli italiani ci hanno chiesto di fare, scegliere da chi farsi governare e dare più stabilità. Se poi non ci saranno i due terzi in Parlamento ci faremo dire dagli italiani se ancora vogliono quello che ci hanno chiesto”.
Migranti, Meloni: “Unica soluzione è fermare movimenti primari”
Nonostante l’accordo con la Tunisia, “in parte mi aspettavo la crisi migratoria, ma tempo fa noi abbiamo detto alla Ue che non potevamo più accogliere da soli i ‘dublinanti’, e avevamo bisogno che l’Europa ci desse una mano. La questione dei ricollocamenti è secondaria, sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi, è una coperta di Linus, la questione non è come scarichiamo il problema. L’unico modo di risolvere per tutti è fermare i movimenti primari, quindi gli arrivi in Italia” ha sottolineato Meloni.
“Superbonus è costato 140 miliardi, quattro volte una manovra”
“I bonus edilizi messi in campo dal governo Conte sono costati fino a oggi 140 miliardi. Mediamente una legge di bilancio per un anno vale 20-30 miliardi. Questo per capire l’ordine.Qualcosa non deve aver funzionato se quando sono stati fatti questi provvedimenti è stato immaginato un costo molto inferiore. Le stime erano sbagliate, e non ha funzionato come queste norme erano state scritte, perché a oggi abbiamo 12 miliardi di euro di truffe. Le cose vanno fatte con un certo criterio, perché i 140 miliardi che metti da una parte li devi togliere dall’altra: quando Conte ha fatto la sua campagna dicendo che si poteva ristrutturare casa gratuitamente, non era vero, perché queste misure sono costate 2mila euro a ogni italiano, neonati compresi” ha poi detto Meloni. “I costi – ha aggiunto – sono stati scaricati su chi veniva dopo. E ho sentito dire dal M5S che grazie al Superbonus il Pil è aumentato, ma non è propriamente così, perché il Pil è cresciuto rispetto a quando le persone erano chiuse in casa per il Covid: è quello che in economia si definisce ‘rimbalzo del gatto morto'”. “E’ una misura – ha concluso – che stiamo pagando tanto. Le misure di sostegno all’edilizia sono sempre utili, ma vanno fatte con criterio”.
“Considero giusto il provvedimento” sugli extraprofitti delle Banche, “non c’è alcun intento punitivo, ma ritengo giusto che lo Stato intervenga non solo sulle piccole aziende ma faccia anche interventi più ‘complicati’. Le Banche hanno guadagnato grazie agli aumenti dei tassi sui mutui ma i risparmiatori non hanno visto aumentare gli interessi sui loro depositi. Per questo noi abbiamo deciso di tassare il 40% di questi extraprofitti. Poi si potranno fare modifiche ma a parità di gettito” ha poi detto Meloni.
“Salario minimo pericoloso se diventa parametro sostitutivo”
“Ci sarà qualche ragione se quelli che oggi dicono che il salario minimo è la soluzione migliore non lo hanno fatto quando erano al governo, ci sarà un motivo. Noi abbiamo il 97% dei lavoratori coperto da un contratto collettivo, e l’82% hanno un salario superiore ai 9 euro della proposta di legge. Se diventasse un parametro sostitutivo sarebbe sbagliato” ha poi precisato Meloni.
“A Caivano risponderemo colpo su colpo”
“Risponderemo colpo su colpo, ho deciso che dobbiamo dare un segnale forte perché lo Stato non può indietreggiare”. Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, nel corso della registrazione di ‘Porta a Porta’, in onda in seconda serata su Rai1, rispondendo a una domanda sulla reazione della Camorra alle iniziative a Caivano. “Ovviamente – ha spiegato – non è solo questione di forze dell’ordine, è un lavoro lungo, sulla prevenzione, sull’educazione, in cui si deve agire tutti insieme. Ma sia chiaro che non mi faccio intimidire dalle stese della criminalità organizzata”.
“Non abbiamo tolto soldi rispetto a epoca pre-Covid”
“Non abbiamo tolto soldi alla sanità. Chiaramente bisogna fare attenzione al parametro di riferimento, perché se si usano gli anni del Covid lì ovviamente la spesa sanitaria era schizzata in alto. Ma rispetto al 2019 non è come dice la sinistra”. Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, nel corso della registrazione di ‘Porta a Porta’, in onda in seconda serata su Rai1. “Per me la priorità – ha aggiunto – è quella di abbattere le liste di attesa”. E sulla manovra ha spiegato: “Redditi più bassi, famiglie e sanità sono le priorità, poi con i margini che abbiamo sceglieremo le misure”.
Meloni: “Vita privata azzerata, porto con me Ginevra per vederla”
“Attualmente nella mia vita non c’è nulla a parte quello che devo fare. Mi manca un po’ la libertà di essere una persona spontanea. Non sei mai solo, hai sempre qualcuno intorno. Ginevra la porterò con me a New York, se non la portassi con me non la vedrei” ha detto Meloni.
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