Il Capo dello Stato cita Einaudi: "Salvezza dipende da noi e da Ue"
Intervento all’Assemblea di Confindustria del Presidente della Repubblica Mattarella, accolto da una standing ovation al suo arrivo. “Se c’è qualcosa che una democrazia non può permettersi è di ispirare i propri comportamenti, quelli delle autorità, quelli dei cittadini, a sentimenti puramente congiunturali. Con il prevalere di inerzia ovvero di impulsi di ansia, di paura” ha detto il Capo dello Stato nel suo intervento. “Con due possibili errori: una reazione fatta di ripetizione ossessiva di argomenti secondo i quali, a fronte delle sfide che quotidianamente la vita ci propone, basta denunziarle senza adeguata e coraggiosa ricerca di soluzioni. Quasi che i problemi possano risolversi da sé, senza l’impegno necessario ad affrontarli. Oppure – ancor peggio – cedere alle paure, quando non alla tentazione cinica di cavalcarle, incentivando – anche contro i fatti – l’esasperazione delle percezioni suscitate”, ha aggiunto.
“In alcune situazioni europee, com’è noto, la crisi dell’economia concorse alla crisi della democrazia ed ecco perché, al contrario, una economia in salute contribuisce al bene del sistema democratico e della libertà, alla coesione della nostra comunità” ha sottolineato Mattarella.
Sicurezza sul lavoro
“L’Italia progredisce e si sviluppa con il dialogo tra le parti sociali. Vanno tenuti ben presenti – sempre e da tutti, in ogni ambito – i doveri descritti all’articolo 2, dove si esige ‘l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale’. L’economia di mercato, cioè, non pone in discussione valori costituzionalmente rilevanti, quali il rispetto della dignità umana e il dovere di solidarietà. O l’art. 35, relativo alla tutela del Lavoro, il 36, sulle condizioni di Lavoro, o il 37 sulla donna lavoratrice. È anzitutto il tema della sicurezza sul Lavoro che interpella, prima di ogni altra cosa, la coscienza di ciascuno. Democrazia è rispetto delle regole, a partire da quelle sul Lavoro” ha detto Mattarella.
La citazione di Einaudi
Nel suo intervento il presidente della Repubblica ha citato il messaggio che Luigi Einaudi, “primo presidente della Repubblica eletto dal Parlamento, consegnava il 31 marzo del 1947, nelle Considerazioni finali da Governatore della Banca d’Italia, a poche settimane dall’assumere le funzioni di vice presidente del Consiglio e ministro del Bilancio del Governo De Gasperi. A proposito della situazione economica, scriveva: “È necessario che gli italiani non credano di dover la salvezza a nessun altro fuorché se stessi”. Oggi diremmo: a noi stessi e agli altri popoli coi quali abbiamo deciso di raccoglierci nell’Unione Europea.
“Troppi giovani all’estero per paghe basse”
“È una responsabilità che interpella anche il mondo delle imprese: troppi giovani cercano lavoro all’estero, per la povertà delle offerte retributive disponibili” ha detto Mattarella. “La democrazia si incarna nei mille luoghi di lavoro e studio. Nel lavoro e nella riflessione dei corpi sociali intermedi della Repubblica. Nel riconoscimento dei diritti sociali. Nella libertà d’intraprendere dei cittadini. Prima di ogni altro fattore, a muovere il progresso è, infatti, il ‘capitale sociale’ di cui un Paese dispone. Un capitale che non possiamo impoverire” ha aggiunto il Capo dello Stato.
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