Realizzazione di nuovi Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) e modifica del termine di trattenimento innalzato a 18 mesi
Realizzazione di nuovi Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) e modifica del termine di trattenimento di chi entra illegalmente in Italia, innalzato a 18 mesi, limite massimo consentito dalle attuali normative europee. Dopo l’annuncio dei giorni scorsi in seguito all’emergenza sbarchi registrata a Lampedusa arriva in Consiglio dei ministri il via libera alla stretta dell’esecutivo sulla gestione dei flussi migratori. “Misure molto importanti” per Giorgia Meloni che, prima di volare a New York per l’assemblea generale delle Nazioni Unite, presiede anche la riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr). Nel suo intervento introduttivo in Cdm la premier esprime “grande soddisfazione per la compattezza e per il grande lavoro di squadra di tutto il governo” per far fronte all’emergenza e per trovare soluzioni alla forte pressione esercitata dai flussi irregolari sulle coste italiane. “È la conferma che, su questi temi, come su tantissimi altri, tutto il centrodestra ha la stessa visione – sottolinea la presidente del Consiglio a palazzo Chigi – e che tutti lavorano nella stessa direzione, a dispetto di quello che si legge e si tenta di raccontare in questi giorni”.
Insomma, nessuna frizione con la Lega di Matteo Salvini che nei giorni scorsi aveva messo in dubbio in particolare la via diplomatica adottata dalla premier per cercare di risolvere il problema. Lega che oggi è tornata ad attaccare Francia ed Europa (“basta chiacchiere, gli Italiani si aspettano e si meritano fatti concreti”) dopo che il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin ha dichiarato che Parigi non ha intenzione di accogliere nessuno da Lampedusa. Per Meloni, tuttavia, “la serietà e la credibilità di questo governo hanno fatto sì che, a differenza di quello che accadeva in passato, la Commissione europea e buona parte delle nazioni europee si sono schierate sulle stesse posizioni italiane”. Ovvero sulla necessità di difendere i confini esterni dell’Ue e fermare a monte i trafficanti di esseri umani e l’immigrazione illegale. In particolare, per la premier, il piano in dieci punti presentato da Ursula von der Leyen “è, per certi versi, sorprendente, perché perfettamente in linea con quel cambio di paradigma che questo governo ha sostenuto fin dal suo insediamento e che ora si è affermato a livello europeo”. Meloni con i suoi ministri si lascia andare anche a una battuta: “Mi chiedo se ora accuseranno anche la presidente della Commissione europea di voler affondare le navi con dentro i migranti”. La premier annuncia quindi che il governo seguirà “con grande attenzione gli impegni che l’Europa si è assunta con l’Italia“, a partire dall’impegno per sbloccare in tempi rapidi le risorse previste dal Memorandum con la Tunisia. Al prossimo Consiglio europeo di ottobre, inoltre, l’Italia chiederà “di assumere le decisioni necessarie e conseguenti, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa”.
Le nuove misure adottate dal governo confluiranno nel Dl Sud che tra le altre cose istituisce la Zes unica per il Mezzogiorno e stanzia dei fondi proprio per Lampedusa. In Cdm c’è stata infatti una nuova delibera sul provvedimento non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale. La prima novità riguarda la modifica del termine di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, che verrà alzato al limite massimo consentito dalle attuali normative europee: 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12, per un totale di 18 mesi. Toccherà poi ministero della Difesa realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali. I nuovi Cpr verranno realizzati dal Genio civile in località a bassissima densità abitativa e facilmente sorvegliabili.
“Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane“, assicura la premier anticipando l’arrivo nel Cdm della prossima settimana di un nuovo decreto in tema di immigrazione e sicurezza che affronterà, tra le altre cose, la questione dei minori non accompagnati. “Il nostro obiettivo – spiega Meloni – è tutelare i veri minori per evitare, come accade ora, che con una semplice autocertificazione chiunque possa essere inserito nei circuiti rivolti ai minori. Inseriremo norme per prevedere dei canali differenziati per donne, bambini e under 14, ai quali sarà garantita ogni tutela”. Inoltre, in accordo col titolare della Farnesina Antonio Tajani, saranno convocati gli ambasciatori di quei Paesi che rappresentano le più consistenti nazionalità dichiarate al momento dello sbarco. “L’Italia – conclude Meloni – chiederà loro la massima collaborazione per l’immediato rimpatrio degli irregolari“.
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