L'incontro a Roma nell'Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati

Promuovere la collaborazione internazionale e lo scambio di buone pratiche tra difensori civici di tutto il mondo per tutelare i diritti dei cittadini e garantire una governance trasparente ed equa. Questi gli obiettivi della Conferenza internazionale dei Difensori civici, che si è aperta stamattina a Roma nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati. “L’Italia sconta un divario legislativo da colmare perché abbiamo avuto il proliferare di una pluralità di soggetti come il Garante dei detenuti, il Garante della legalità ecc, quando invece il difensore civico dovrebbe assumere in sé tutte le responsabilità di queste figure come oggi stanno facendo le Regioni. Quello di oggi è un richiamo al Parlamento perchè legiferi su questa materia”, ha detto a margine della Conferenza Giorgio Mulè vice presidente della Camera dei deputati. “Tenevamo ad organizzare un evento del genere per dare impulso alla figura del difensore civico, poco conosciuto tra i cittadini – ha aggiunto Marino Fardelli, presidente dei Difensori civici italiani. – Volevamo poi proiettare a livello internazionale questa figura e l’obiettivo è pienamente riuscito. Un lavoro messo in campo da diversi mesi, la dimostrazione è che tanti cittadini provenienti da tutte le parti del mondo sono venuti a Roma, dove è stata creata la figura del primo difensore civico, il “tribuno della Plebe”. “La partecipazione numerosa dimostra l’importanza di un ruolo che per anni è rimasto abbandonato privo di strutture e mezzi – ha spiegato Antonio Aurigemma, presidente del Consiglio della Regione Lazio -. Il difensore civico svolge un ruolo importante soprattutto oggi con la pandemia alle spalle e la guerra nei nostri confini. L’amministrazione regionale ci punta molto, per troppi anni è stato un ruolo che ha subito le spartizioni partitiche noi vogliamo renderlo operativo donandolo di mezzi e strumenti”.

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