Migranti, Conte: “No a ius soli, Pd non mi paragoni a destra”

Il leader del Movimento 5 Stelle ha parlato anche di riforme: "Rafforzare premier e sfiducia costruttiva"

Conferenza stampa del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, a Roma, per presentare le proposte pentastellate in materia di scuola. Ma il tema che ha fatto da padrone è stato quello dei migranti, e sul punto il presidente M5S ha attaccato la sinistra e il Pd: “Come vi permettete di paragonarmi alla destra? Ma la sinistra chiarisca quali sono le sue reali proposte“, ha affermato, prima di aggiungere: “Prima soccorrerli poi accoglierli dignitosamente. La nostra è la terza via”.

“No a ius soli”

Sempre sottolineando le differenze con il Pd sul tema immigrazione, Conte ha detto: “Non voglio fare polemica ma posso dire che non sono d’accordo con lo Ius soli? Dobbiamo chiarirci oggi, se un domani saremo chiamati a una responsabilità di governo. Devo chiarire da ora che noi lo Ius soli non lo facciamo, facciamo lo Ius scholae“.

Sulle riforme: “Rafforzare premier e sfiducia costruttiva”

Per quanto riguarda invece le riforme, Conte ha detto di non condividere le premesse su cui si basano le proposte del governo. “Il problema non è che il governo non sia in condizione di esprimere una iniziativa politica. Anzi, è in una posizione di supremazia rispetto al Parlamento”, ha detto. In tema di assetto istituzionale, ha affermato, “bisogna intervenire chirurgicamente, e la sfiducia costruttiva è la chiave di volta. In più bisogna rafforzare il presidente del Consiglio, che nell’attuale assetto non è in grado di rimuovere un ministro. Basta intervenire su questi due aspetti senza stravolgere per ottenere ottimi risultati”. Invece, commentando la proposta di Carlo Calenda, leader di Azione, di introdurre il ‘cancellierato’ sul modello tedesco, Conte ha dichiarato: “Alcuni elementi del sistema tedesco ci vanno bene, però la nostra posizione è cercare di intervenire chirurgicamente, più che trapiantare un altro sistema. È necessaria per noi anche la riforma della legge elettorale, in senso proporzionale, con una soglia di sbarramento adeguata per evitare la frammentazione del quadro politico”.