Dalle espulsioni alle deroghe sulla capienza dei centri di accoglienza
Arriva la bozza del dl migranti. “In caso di momentanea indisponibilità di strutture ricettive temporanee” “il prefetto può disporre la provvisoria accoglienza del minore di età non inferiore a sedici anni in una sezione dedicata nei centri e strutture per un periodo comunque non superiore a novanta giorni” si legge nel testo di cui LaPresse ha preso visione e che domani andrà all’esame del Consiglio dei ministri. “Per potenziare i controlli sulle domande di visto di ingresso per l’Italia, possono essere destinate presso le rappresentanze diplomatiche o gli uffici consolari, previo collocamento fuori ruolo presso il Ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale, fino a 20 unità di personale dei ruoli degli ispettori o dei sovrintendenti della Polizia di Stato” prosegue la bozza.
Le espulsioni
“Nei confronti del titolare del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, l’espulsione può essere disposta per gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato dal ministro dell’Interno dandone preventiva notizia al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari Esteri”, dice la bozza. Quando “ricorrono gravi motivi di pubblica sicurezza l’espulsione è disposta dal prefetto”.
Espulsioni anche per chi dichiara il falso sull’età: “Quando, sulla base degli accertamenti di cui ai commi 3 e 3-bis, il soggetto è condannato per il reato di cui all’articolo 495 del codice penale (falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, NdR), la pena può essere sostituita con la misura dell’espulsione dal territorio nazionale”.
Gli arrivi
“Allo scopo di assicurare adeguati livelli di accoglienza nei punti di crisi” in caso di “arrivi consistenti e ravvicinati di Migranti nel territorio nazionale provenienti dalle rotte marittime del Mediterraneo, il Ministero dell’Interno è autorizzato ad avvalersi del concorso delle attività logistiche” della Guardia costiera.
Deroghe per i centri di accoglienza
“Tenuto conto delle esigenze di ordine pubblico e sicurezza connesse alla gestione dei flussi migratori, si può derogare ai parametri di capienza previsti per i centri e le strutture di accoglienza […] nella misura non superiore al doppio dei posti previsti dalle medesime disposizioni”. È quanto si legge nella bozza del nuovo decreto Migranti di cui LaPresse ha preso visione e che domani andrà all’esame del Consiglio dei ministri. “Le modalità attuative delle deroghe di cui al precedente periodo sono definite da una Commissione tecnica, istituita senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, nominata dal Prefetto e composta da referenti della Prefettura, del Comando provinciale dei Vigili del fuoco e dell’Azienda sanitaria locale, competenti per territorio”, si legge ancora nella bozza.
Donne in categorie vulnerabili
A tutte le donne, e non solo quelle incinte, vengono estese le garanzie per le persone ritenute vulnerabili a cui riservare un’accoglienza particolare. Nella bozza del nuovo decreto migranti di cui LaPresse ha preso visione e che domani andrà all’esame del Consiglio dei ministri, all’articolo 17, comma 1 – quello che riguarda l’accoglienza di persone portatrici di esigenze particolari – le parole “in stato di gravidanza” sono soppresse. Tra le persone vulnerabili sono citati quindi i minori, i minori non accompagnati, i disabili, gli anziani, le donne (è qui che è stato eliminata la dicitura ‘in stato di gravidanza’), i genitori singoli con figli minori, le vittime della tratta di esseri umani, le persone affette da gravi malattie o da disturbi mentali, le persone per le quali è stato accertato che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale o legata all’orientamento sessuale o all’identità di genere, le vittime di mutilazioni genitali.
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