Passi avanti sul patto europeo dopo il sì di Berlino
Passi avanti per il patto sulla riforma europea della gestione delle crisi migratorie: nel corso del Consiglio Ue Interni a Bruxelles la ministra tedesca Nancy Faeser ha confermato il sì di Berlino alla modifica della normativa comunitaria. “Anche se è necessario un cambiamento maggiore e andare oltre, oggi ci assumeremo la nostra responsabilità e oggi approveremo questo compromesso che riteniamo sia stato negoziato in modo eccellente dalla Spagna e voteremo a favore“, ha affermato Faeser. “Quando si tratta di legislazione sul sistema migratorio comune europeo, abbiamo deciso di portare a termine questo lavoro e, a nome del governo tedesco, penso che dovremmo riuscire a farlo oggi, se non fossimo in grado di portare a termine questo lavoro, vedremmo ancora miseria e morte nel Mediterraneo, noi non lo permetteremo, quindi dobbiamo agire insieme”, ha aggiunto. “Abbiamo bisogno di un forte meccanismo di solidarietà ma ovviamente abbiamo bisogno di protezione per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Bisogna anche garantire i diritti fondamentali dei richiedenti asilo anche in una situazione di crisi. È noto che la Germania vuole altre esenzioni per gruppi specifici di persone, bambini e familiari. Questo è molto importante ed è un peccato che non ci sia un’ampia maggioranza nel Consiglio Affari Interni. Continueremo a spingere questo punto nelle negoziazioni (con il Parlamento europeo) che riteniamo importante costituisca una priorità per i minori e i familiari”, ha concluso.
Presidenza Ue: “Molto vicini ad accordo”
“C’è un’amplissima maggioranza di Stati membri che sono d’accordo con questo orientamento generale che cerchiamo di realizzare. Penso che siamo molto vicini a raggiungere il consenso necessario a breve. I lavori delle ultime settimane sono stati davvero importanti, mancano dei dettagli da rifinire, spero che nei prossimi giorni potremo annunciare il raggiungimento dell’orientamento generale sul regolamento della gestione delle crisi”. Lo ha detto il ministro degli Interni spagnolo, della presidenza di turno del Consiglio Ue, Fernando Grande-Marlaska Gómez, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Interni. “Sono solo questioni di sfumature che mancano, che di solito richiedono più tempo, ma sono sicuro che nei prossimi giorni avremo l’accordo“, ha aggiunto il ministro, senza voler citare quali paesi hanno rallentato l’intesa.
Johansson: “Non sono rimasti ostacoli”
Parole che fanno eco a quelle della commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, che ha detto: “Non sono rimasti ostacoli principali (per l’intesa dei 27 sul regolamento per la gestione delle crisi). Raggiungeremo un accordo con un’ampia maggioranza a favore della proposta, e ciò avverrà entro pochi giorni“.
Tajani: “Roma e Berlino convinte necessità azione europea”
Sul tema, il ministro degli Esteri e vicepremier italiano, Antonio Tajani, ha ribadito, in conferenza stampa congiunta a Berlino insieme alla sua omologa tedesca Annalena Baerbock, la comunanza di idee tra Roma e Berlino. “Germania e Italia sono Paesi alleati che lavorano insieme a livello internazionale. Quello di oggi è stato un incontro cordiale e franco dove abbiamo affrontato in maniera approfondita la questione migratoria sia per quanto riguarda il corridoio Mediterraneo che quello balcanico. Siamo entrambi convinti che serva un’azione Europea. Nessun Paese può essere lasciato solo”, ha affermato, aggiungendo: “Tutta l’Europa deve essere molto severa nei confronti dei trafficanti – ha aggiunto – nessuno vuole i naufragi e la perdita di vite umane”.
Tajani: “Concentrare fondi su interventi strutturali”
In merito alla questione migratoria “gli sforzi finanziari dei singoli Stati si concentrino su soluzioni strutturali“, ha poi affermato Tajani. “Dobbiamo favorire la crescita del continente africano, solo così possiamo risolvere a lungo termine la questione migratoria”, ha proseguito.
Tajani su parole Crippa: “Non esprimono posizione del governo”
Il ministro ha anche commentato le parole del vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, secondo cui “ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli Stati con l’esercito ma gli andò male, ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici”: “Le parole di un parlamentare non sono l’opinione del governo e non esprimono la posizione del governo. Quello che dobbiamo dire lo diciamo in maniera chiara ai nostri interlocutori. Nessuno pensa che il governo tedesco abbia una strategia che ricordi governi del passato“, ha affermato Tajani.
Tajani: “No guerra a Ong, ma non siano calamita per irregolari”
Sul tema delle ong, Tajani ha poi aggiunto: “Nessuno fa la guerra alle Ong, ma non possono essere una calamita per i migranti irregolari che poi casualmente li portano in Italia perché è il Paese più vicino con porti sicuri. Non si può trasformare l’Italia nel luogo dove le ong portano tutti i migranti, anche perché non ci vogliono venire”.
Tajani su Germania: “Punti di disaccordo non intaccano amicizia”
In ogni caso, con riferimento al rapporto con la Germania, Tajani ha sottolineato: “La Germania è un Paese amico dell’Italia. C’è una collaborazione tradizionale all’interno dell’Ue, del G7 e della Nato ma l’amicizia e la collaborazione non impedisce di sottolineare quando ci sono dei punti di disaccordo ma i problemi non intaccano un’amicizia antica“. Poi ha aggiunto: “Più si è amici più è giusto che si dica francamente che ci sono delle cose su cui non si è d’accordo”.
Baerbock: “Non lasceremo l’Italia da sola”
“In questi giorni l’intera Europa sta guardando ai confini esterni. Nella nostra Europa unita quella che succede in un Paese ha ripercussioni anche su noi stessi e dobbiamo discuterne insieme per lavorare a soluzioni congiunte. Noi come Germania non lasceremo soli i singoli Stati, cerchiamo soluzioni europee”, ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, nella conferenza stampa con Tajani.
Baerbock: “Soccorritori italiani hanno supporto Berlino”
“Noi tutti negli ultimi giorni abbiamo visto le immagini di Lampedusa, una situazione difficile. Fortunatamente il 95% delle persone vengono salvate dalle autorità statali grazie al grande lavoro della Guardia Costiera italiana alla quale siamo grati. Anche soccorritori volontari svolgono il loro lavoro per salvare vite nel Mediterraneo e il loro impegno trova il nostro supporto”, ha proseguito ancora Baerbock. “Ogni vita umana conta, ogni persona che annega non è solo una morte di troppo. Quest’anno almeno 2.300 persone hanno perso la vita durante la traversata. Un dato terrificante e morire nel Mediterraneo non può diventare una cosa normale“, ha aggiunto.
L’esortazione di von der Leyen
In mattinata la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, aveva esortato ” con forza gli Stati membri a trovare un accordo sulla regolamentazione delle crisi nella riunione odierna dei ministri degli Interni. Ora dobbiamo finire il lavoro. Dobbiamo garantire la corretta attuazione del pacchetto migrazione e asilo, quindi nell’Unione europea abbiamo bisogno di queste regole comuni”. Ha aggiunto che “gli ultimi eventi a Lampedusa mostrano la necessità di correggere il nostro sistema di asilo e migrazione”, per poi concludere: “I nostri cittadini, giustamente, si aspettano che sia l’Europa a decidere chi può venire da noi e in quali circostanze, e non i trafficanti e i contrabbandieri“.
Fonti Viminale: minori stranieri non accompagnati mai in Cpr
Intanto, dopo il varo in Consiglio dei ministri del nuovo decreto con la stretta del governo sui migranti, fonti del Viminale chiariscono che i minori stranieri non accompagnati non andranno mai nei Cpr (centri per la permanenza e il rimpatrio). “I minori stranieri non accompagnati non potranno mai essere destinati nei Cpr (Centri di permanenza per i rimpatri), dedicati al rimpatrio degli immigrati irregolari, in via prioritaria pericolosi o condannati per reati gravi, anche perché in quanto minori non possono essere espulsi o respinti alla frontiera“, si apprende. “Il decreto legge approvato ieri in sede di Consiglio dei Ministri, infatti, prevede soltanto che, con riguardo all’accoglienza, nel caso di indisponibilità di strutture ricettive temporanee dedicate ai MSNA, il prefetto possa disporre il provvisorio inserimento del minore di età non inferiore ai 16 anni in una specifica sezione dedicata nei centri governativi di prima accoglienza (ex CARA) e di accoglienza straordinaria (Cas) destinati agli adulti per un periodo comunque non superiore a 90 giorni“, precisano le stesse fonti. “In merito all’accertamento dell’età del minore, si stabilisce che, in caso di arrivi consistenti, multipli e ravvicinati, l’autorità di pubblica sicurezza possa disporre la rilevazione antropometrica o altri accertamenti sanitari, anche radiografici, volti all’individuazione dell’età, dandone comunicazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni che ne autorizza l’esecuzione. Qualora, a seguito dell’accertamento, il sedicente minore sia condannato per false dichiarazioni, potrà essere applicata la sanzione dell’espulsione. La procedura di accertamento sociosanitario dell’età del minore dovrà comunque concludersi nel termine di 60 giorni dalla data in cui tale accertamento è stato disposto dal magistrato”.
Piantedosi a Palermo per bilaterale con ministri Libia e Tunisia
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, si è recato a Palermo per due bilaterali importanti con gli omologhi ministri della Libia e della Tunisia. Secondo quanto si apprende, il titolare del Viminale sta vedendo ora il ministro libico e più tardi vedrà il ministro tunisino.
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