Superata la riforma Cartabia e l'improcedibilità
Accordo in maggioranza sulle modifiche della disciplina in tema di prescrizione: la commissione Giustizia della Camera ha adottato la proposta di legge di Pietro Pittalis (Forza Italia) come testo base in materia. Via la improcedibilità, superamento della riforma Cartabia e ritorno alla prescrizione sostanziale, quella prevista dalla cosiddetta legge ‘ex Cirielli’. La proposta intende “riportare l’istituto della Prescrizione alla sua funzione e natura primigenie”. Il relatore del provvedimento, Enrico Costa di Azione, ha votato assieme alla maggioranza. Il termine per gli emendamenti, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere fissato per il 9 ottobre.
Fonti centrodestra: “Obiettivo durata giusta processi”
“La maggioranza di centrodestra ha raggiunto l’accordo sulla Prescrizione adottando il testo base a firma Pittalis (FI) che riporta l’istituto alla sua natura sostanziale. Si parte dunque da qui per superare la riforma Bonafede e quella Cartabia, giungendo – attraverso una fase emendativa condivisa – a una legge che non sarà né un ritorno alla riforma Orlando né alla ex Cirielli. L’impegno del centrodestra è quello di trovare, tramite le proposte emendative in commissione Giustizia della Camera, una formula che difenda la giusta durata dei processi come prevede la Costituzione”. È quanto spiegano fonti di centrodestra.
Conte: “Maggioranza non vuole celebrare processi”
“La riforma della prescrizione? In un paese normale, dove ci sono forze politiche responsabili, non si parlerebbe di sovranismi ma di sovranità, un concetto caro a uno Stato che vuol far rispettare le regole uguali per tutti. Che sovranità può rivendicare lo Stato italiano nel momento a forze politiche di una maggioranza, addirittura supportate da forze di opposizione, che invece non vuole celebrare i processi. Sta facendo di tutto con la prescrizione unita alla riforma Cartabia che, come sapete si è distinta per la imprescrittibilità, dicendo che il processo o finisce in un lasso di tempo molto breve o svanisce nel nulla. Il risultato è che uno Stato rinuncia ad accertare la verità processuale dei fatti, quindi rinuncia deliberatamente a rendere giustizia soprattutto alle vittime del reato. Di questo passo rinunceremo a rendere giustizia, diciamolo chiaramente, ma noi ci opponiamo fermamente”, ha commentato il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
M5S: “Governo lavora per impunità”
“Nell’Italia al contrario di Giorgia Meloni una delle priorità del governo e dei partiti di maggioranza, a braccetto con Azione-Iv, è il ripristino della prescrizione, così da mandare in fumo un mucchio di processi e negare i diritti ai cittadini che chiedono risposte allo Stato. Da mesi smantellano pezzetto dopo pezzetto le riforme del Movimento 5 Stelle che contrastano seriamente la corruzione: lo hanno fatto anche in questa settimana con l’emendamento sulle intercettazioni a strascico. Adesso aggiungono quest’altro tassello che punta a cancellare lo stop alla prescrizione voluto dal ministro Bonafede. È una complessiva controriforma che ha un solo obiettivo: creare una giustizia classista in cui i potenti la fanno franca. Al di fuori del nostro Paese questa ostinazione del centrodestra sulla prescrizione è del tutto incomprensibile, nessuno capisce perché tradire per legge le vittime di reato e la loro pretesa di giustizia. I tempi ragionevoli dei processi si garantiscono con gli investimenti e le assunzioni, non con questo dibattito fuori dal mondo, come l’agenda politica del governo Meloni”. Lo affermano i rappresentanti del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia alla Camera Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso e Carla Giuliano.
Pd: “Così a rischio fondi Pnrr”
“Sulla prescrizione finalmente la destra ha fatto chiarezza: non siamo di fronte al ritorno della legge Orlando, ma al ripristino della Cirielli. E senza neppure aver valutato l’impatto della riforma Cartabia. Non c’è nessun interesse a ridurre la durata dei processi ma anzi il contrario. Ancora una volta si torna indietro sulle riforme della giustizia che ci hanno consentito di avere le risorse del Pnrr, che così mettiamo a rischio“. Lo dice a LaPresse Debora Serracchiani, responsabile Giustizia della segreteria Pd.
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