La premier a Malta impegnata all'Eu Med9: "Non si può fare solidarietà con i confini degli altri"
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, impegnata a La Valletta al vertice del Med9, ha parlato in un punto stampa della situazione migranti. “Mi pare che ci sia la volontà di affrontare la questione con serietà, con concretezza, con velocità. Non parlo dell’approccio perché quello ormai lo do per assodato, l’ho visto anche nella discussione di stamattina che coinvolge nove Paesi, la Commissione e il Consiglio”, ha detto la premier che ha poi aggiunto: “Io sono stata molto chiara nell’esporre sia la questione come la vedo sia l’impatto che sta avendo sull’Italia, sia le soluzioni”. “La discussione – ha spiegato – è ruotata tutta intorno a questo, sulla convergenza tra questi Paesi, che nel Consiglio europeo sono quelli che vivono di più il fenomeno è totalmente condivisa”.
“Sicuramente i Paesi del Med9 già a Granada possono consentire di fare dei passi avanti. Poi bisogna essere bravi nel quotidiano per far sì che le cose vadano avanti, ma sicuramente vedo una volontà, sulla carta c’è. Il mio lavoro e la mia responsabilità è far sì che queste idee diventino fatti concreti nel più breve tempo possibile”, ha aggiunto la premier.
Prossima settimana prima tranche fondi Ue a Tunisia
“La settimana prossima parte la prima tranche” dei finanziamenti Ue alla Tunisia, è un “fatto concreto, un segnale”, ha spiegato la presidente del Consiglio. Per quanto riguarda invece i finanziamenti dal Fondo monetario internazionale, “è una questione che vedo più difficile, non è una cosa che penso si possa risolvere immediatamente: si deve ragionare per capire se le risorse che l’Europa aveva immaginato di utilizzare per sostenere il bilancio tunisino, circa 800 milioni se non vado errata, possano essere scollegate dall’accordo con il Fmi, immaginare che l’Europa possa fare una propria iniziativa, questo è oggetto del dibattito che stiamo iniziando adesso, ma che sicuramente sarebbe in termini temporali più risolutivo che aspettare la cosa più complessa del Fmi”.
La telefonata con Scholz
“Ho avuto degli scambi con il cancelliere Scholz nella giornata di ieri su questa materia aperta del patto di migrazione e asilo. Facciamo mezzo passo indietro: per noi la redistribuzione non è mai stata la priorità, per me il problema non si risolverà mai completamente se ogni Paese pensa di scaricarlo su un altro”, ha dichiarato Meloni. “L’unico modo per risolvere il problema di tutti – ha spiegato – è il lavoro che noi stiamo facendo sulla dimensione esterna. Dopodiché noi siamo stati molto cooperativi sul tema del patto di migrazione e asilo, lo abbiamo votato anche perché migliorava per noi le condizioni rispetto alle regole precedenti, poi ieri la Germania è arrivata con alcuni emendamenti, uno in particolare che per noi rappresenta un passo indietro sul tema delle organizzazioni non governative, e abbiamo chiesto di avere tempo, perché non si poteva decidere ieri così”.
L.Bilancio: “Soliti noti vorrebbero governo tecnico”
“Questa preoccupazione” sullo spread “la vedo soprattutto nei desideri di chi immagina che un governo democraticamente eletto che sta facendo il suo lavoro, che ha stabilità e una maggioranza forte, debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto. A me diverte molto il dibattito, già si fanno i nomi dei ministri. Temo che questa speranza non si tradurrà in una realtà”, . “L’Italia – ha aggiunto – rimane solida, ha una previsione di crescita superiore alla media europea anche per il prossimo anno, superiore alla Francia e alla Germania anche per il prossimo anno, lo spread ha ricominciato a scendere oggi, probabilmente dopo aver letto alcuni titoli gli investitori hanno letto anche la Nadef, che racconta di numeri seri in previsione di una legge di bilancio estremamente seria”.
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