La premier a "La Valletta" per il vertice Med9: "L'Italia rimane solida"
Le polemiche sullo spread in salita in Italia raggiungono la premier, Giorgia Meloni, a La Valletta, dove è in corso il vertice dei Paesi del Med9, dopo che per tutta la giornata da Fratelli d’Italia si è alzato un fuoco di fila a difesa dell’operato del governo. Anche la presidente del Consiglio è netta: “Lo spread che lanciate come se fosse la fine del governo Meloni stava adesso a 192 punti (in chiusura di giornata 194, ndr), a ottobre scorso era a 250 e durante l’anno precedente al nuovo governo è stato più alto e i titoli di giornale su questo non li ho visti. So leggere la politica e so leggere la realtà: la sinistra continui a fare la lista dei ministri del governo tecnico che noi intanto governiamo“. “Questa preoccupazione” sullo spread “la vedo soprattutto nei desideri di chi immagina che un governo democraticamente eletto che sta facendo il suo lavoro, che ha stabilità e una maggioranza forte, debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto. A me diverte molto il dibattito, già si fanno i nomi dei ministri. Temo che questa speranza non si tradurrà in una realtà”, aggiunge la premier, che sottolinea che “l’Italia rimane solida, ha una previsione di crescita superiore alla media europea anche per il prossimo anno, superiore alla Francia e alla Germania anche per il prossimo anno, lo spread ha ricominciato a scendere oggi, probabilmente dopo aver letto alcuni titoli gli investitori hanno letto anche la Nadef, che racconta di numeri seri in previsione di una legge di bilancio estremamente seria”.
Nel corso della giornata, diversi esponenti di FdI avevano evocato lo spettro del 2011 e del governo Berlusconi caduto, a loro dire, per le manovre dei mercati. Il capogruppo al Senato, Lucio Malan, parla di “ennesima campagna contro il governo Meloni, stavolta a colpi di spread. Manovre già viste e che nel 2011 portarono all’avvento di uno dei governi costruiti a tavolino, lontani dalla volontà popolare, e all’esplosione del M5S con tutti gli effetti di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze, dal reddito di cittadinanza al famigerato Superbonus. Stavolta, però la sinistra e i suoi media si mettano l’animo in pace: non riaccadrà quanto successo negli scorsi decenni”.
Le critiche del centrosinistra
Dal centrosinistra arrivano le critiche: dal Pd è Arturo Scotto ad attaccare: “Meloni evoca il complotto internazionale su un eventuale governo tecnico. Vittimismo a buon mercato. Mette le mani avanti perché troppo grande è la distanza tra quello che ha promesso e quello che ha realizzato. La destra piuttosto che governare preferisce scappare dalla realtà”. Ma anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, chiosa: “Meloni si conferma una bravissima influencer ma non sta facendo la premier. Non risolve un problema. E cresce il nervosismo sui mercati finanziari e in quelli rionali: cresce lo spread ma soprattutto cresce la delusione verso una leader che aveva promesso di cambiare tutto e sta solo cambiando idea lei”.
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