Bonaccini: "La Memoria non è questione contabile". La replica di Crosetto: "Finanziamenti ci sono e ci saranno"

È polemica per il taglio, da parte del ministero della Difesa, di due terzi del finanziamento pubblico per la manutenzione del Sacrario di Marzabotto, città del bolognese teatro di uno dei più feroci eccidi nazifascisti durante la seconda guerra mondiale. “Marzabotto: la Memoria non è questione contabile. La sindaca Valentina Cuppi ha ricevuto dal ministero della Difesa la comunicazione del taglio di due terzi del finanziamento per il mantenimento e la cura del Sacrario di Marzabotto”, ha scritto su Facebook il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sottolineando: “Una decisione sbagliata e inaccettabile motivata dall’assenza di risorse, che arriva nei giorni delle commemorazioni dell’eccidio nazifascista, il più sanguinoso della Seconda guerra mondiale in Italia. Per il sacrificio di chi ha perso la vita, Marzabotto è anche simbolo della rinascita democratica del nostro Paese. Oggi un luogo di memoria, messaggero di pace e solidarietà. Tagliare quei fondi, che di certo non incidono sul bilancio dello Stato, è un’offesa alle vittime stesse e ai sopravvissuti, ai volontari che vi lavorano, alla sua comunità, alla nostra regione e all’Italia. Il Governo rimedi a questa assurdità”. 

Crosetto: “Fondi ci sono e ci saranno”

Non ha tardato ad arrivare la replica del ministro della Difesa, Guido Crosetto, affidata a un post su X. “Nell’ansia della sinistra di ‘dimostrare’ che pericolosi ‘fascisti’ sono al potere in Italia, scopro che il sindaco del Pd di Marzabotto prima si dimentica di chiedere i fondi per il Sacrario. Poi li chiede in ritardo. Poi urla che li abbiamo tagliati. I fondi ci sono e ci saranno“, ha affermato. 

 

Il ministero: “Lamentato taglio è pretestuoso”

“Il Ministero della Difesa scopre, stupito, le pretestuose polemiche odierne suscitate da un lamentato ‘taglio’ dei contributi per il mantenimento del monumento del sacrario di Marzabotto da parte del Sindaco della città, Valentina Cuppi (Pd). Nulla di più falso, sbagliato e mendace. Il Ministero della Difesa si limita dunque a precisare che quello che viene elargito ogni anno, come stabilito dalla norma in questione, è un contributo finalizzato a supportare il Comune stesso nella cura e nella manutenzione del Sacrario, la cui proprietà è in capo all’Ente locale stesso”. Così in una nota il ministero della Difesa. “Il Comune – si legge ancora nella nota – avrebbe dovuto avanzare la richiesta del proprio contributo entro il mese di maggio, ma la richiesta è giunta agli uffici preposti solo nel mese di agosto. Il Capo dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, il Generale di Divisione Diego Paulet, aveva già comunicato al sindaco di Marzabotto che, nel 2024, non appena pervenuti nuovi fondi, si sarebbe provveduto a rivalutare il contributo in maniera adeguata rispetto a quanto già preventivato nel 2023. Questo perché la Difesa considera, insieme e oltre a tutti gli altri, conservati in egual modo e con altrettanta e giusta cura, il Sacrario di Marzabotto, città che è stata teatro di uno dei più feroci eccidi della seconda guerra mondiale, una pietra miliare nella storia della Resistenza dell’Italia“. E conclude: “Tutto il resto sono pretestuose polemiche politiche, rispettabili solo in quanto speculazioni utili ad accusare l’attuale governo di una pericolosa deriva ‘fascista’ e ‘reazionaria’, rispetto a cui il Ministero della Difesa non ha davvero nulla da commentare o rispondere”.

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