Il presidente di Assobalneari Italia: "Manca il dato su laghi e fiumi, tavolo non si chiuda così"
Circa il 33% delle aree demaniali delle coste italiane è in concessione. È questo il dato a cui è giunto il tavolo tecnico istituito presso la presidenza del Consiglio per definire i criteri per determinare la sussistenza o meno della scarsità della risorsa naturale disponibile. La scarsità delle risorse farebbe applicare la direttiva Bolkestein alle concessioni balneari. Quella percentuale, spiegano fonti del tavolo dopo la riunione che si è tenuta nel pomeriggio a palazzo Chigi con le associazioni di categoria, sarebbe ora il punto di partenza per avviare l’interlocuzione con la Commissione europea. Le associazioni dei Balneari chiedono di far proseguire i lavori del tavolo per mappare anche le coste di laghi e fiumi.
“Il tavolo ha determinato che la risorsa in Italia non è scarsa, è un dato importante perché già sappiamo che potranno essere date altre concessioni. Il dato marittimo si attesta su circa il 33% di coste occupate”. Così Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia, lasciando palazzo Chigi al termine del tavolo tecnico interministeriale per le concessioni Balneari. La riunione con i rappresentanti delle associazioni di categoria, ha spiegato Licordari, è stata presieduta da Elisa Grande, capo dipartimento della presidenza del Consiglio e coordinatrice generale del tavolo sulla riforma delle concessioni Balneari. Presenti al tavolo anche i parlamentari di maggioranza Roberto Bagnasco (FI), Riccardo Zucconi (FdI) e Paolo Ripamonti (Lega). “La maggioranza delle associazioni – ha aggiunto Licordari – chiede però con forza che i lavori del tavolo non si concludano oggi perché manca ancora il dato delle coste dei laghi e fiumi che si possono dare in concessione. Dato questo che aiuterà sicuramente a far comprendere alla Commissione europea che la risorsa in Italia non è scarsa. Dobbiamo preoccuparci di difendere l’italianità, non si può svendere a poteri di capitali stranieri che vogliono impossessarsi dei gioielli del nostro paese, come sta avvenendo in altri settori”. Adesso, conclude il presidente di Assobalneari Italia, “dovranno decidere se proseguire il tavolo. Spetta all’autorità politica farlo, penso la presidente del Consiglio deciderà se accogliere la nostra richiesta di proseguire, e intanto portare avanti una interlocuzione” con l’Europa.
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