Sono oltre 28mila i potenziali obiettivi di attacchi terroristici
In Italia sono 28.707 gli obiettivi sensibili al rischio di attacchi del terrorismo. A preoccupare i massimi esponenti di Governo italiano, dopo l’escalation del conflitto israelo-palestinese con i suoi riflessi in Europa, sono l’aumento dei flussi migratori e la possibilità di attentati terroristici. Alla festa del Foglio in corso a Firenze, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi prende la parola e lancia l’allarme: “Ci aspettano mesi difficili per i quali è necessario mantenere alta l’attenzione”, afferma. Cita a titolo di esempio “l’episodio francese” che mostra il volto di una “minaccia” che si presenta “impalpabile, indefinita, fluida”. Di “evidenze concrete di pericoli” di terrorismo interno, al momento in Italia, “non ce ne sono”, spiega il ministro, ma per il collega nell’esecutivo, Guido Crosetto, “l’attacco senza precedenti” subito da Israele “avrà una reazione senza precedenti”. “Quello che succederà nei prossimi giorni – rincara la dose – potrà avere un’incidenza molto forte sulla comunità occidentale e sulla comunità araba e islamica. Si è sull’orlo di un precipizio e i paesi che non sono coinvolti ora potrebbero essere convinti a farlo” perché “questa guerra avrà effetti su di noi”. Alcuni, forse, visibili sin dalle prossime settimane.
Possibile annullamento della festa delle forze armate
Come il possibile annullamento della festa delle forze armate a Roma per il 4 novembre. “Nelle scorse annate anche 150mila persone venivano a vederla. Sto pensando di annullarla per non aumentare un fattore di rischio”, annuncia Crosetto. Il titolare della Difesa ha poi annunciato il rientro immediato in Italia degli oltre 20 carabinieri impiegati nella missione bilaterale Miadit in Palestina, nel polo addestrativo di Gerico. Una decisione presa a “causa del deterioramento della situazione sul terreno”, che “ha fatto venire meno le condizioni di sicurezza per il prosieguo della missione stessa”, la spiegazione di Crosetto.
La riunione al Viminale
Il tema di come rispondere alle minacce interne ed esterne è stato trattato sabato mattina dal Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato e presieduto da Piantedosi al Viminale. Al centro della riunione – presenti i massimi vertici delle forze dell’ordine e dell’intelligence – il sistema di monitoraggio e sicurezza antiterrorismo nella penisola. Le forze di sicurezza hanno alzato l’attenzione in particolare su 205 obiettivi sensibili riferibili al mondo ebraico e allo Stato d’Israele. Più concreta ancora sembra la possibilità di “una grande crisi umanitaria” con riflessi migratori sulla sponda europea del Mediterraneo, è “l’ipotesi” di cui parla Piantedosi. “Abbiamo già segnalazioni di arrivi dalla Palestina”, conclude. In Italia “non ci sono allarmi particolari, però dobbiamo proteggere tutti i luoghi di culto e non dove si incontrano i cittadini di origine ebraica, dobbiamo prevenire possibili attentati. Ci sono i matti, è successo in Francia ieri”, la preoccupazione espressa dal ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. In giornata cortei pro Palestina con migliaia di partecipanti hanno avuto luogo a Milano e a Torino.
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