Il ministro dell’Interno Piantedosi, oggi intervistato dalla trasmissione di Radio 1 “Giù la maschera”, ha parlato del rischio terrorismo in Italia. “Su un bacino di 28mila obiettivi sensibili, sono 286 quelli classificati di massima sensibilità e che quindi hanno una formula di vigilanza fissa h24, talvolta con operatori dell’esercito” ha sottolineato il titolare del Viminale. “Abbiamo fatto una valutazione complessiva degli obiettivi, ma non tutti presentano caratteristiche di vulnerabilità tali da richiedere un presidio h24. C’è un’articolazione del controllo che non si fonda sul presidio fisso, ma viene articolato con formule estemporanee, o dinamiche dedicate” ha aggiunto.
“La mia invocazione alla sostanziale tranquillità è legato a due fattori essenziali. Il primo è che non esistono in questo momento nel sistema d’intelligence notizie su possibilità nell’immediatezza di eventi legati in qualche modo alle organizzazioni terroristiche internazionali – spiega Piantedosi– tuttavia manteniamo alta l’attenzione perchè abbiamo visto esistere nei recenti episodi in Belgio e Francia, che esiste una minaccia più indefinita, di lupi solitari, casi di emulazione, che impongono di tenere alta l’attenzione. Il messaggio rassicurante è confermato, non esiste nulla che venga percepito dal sistema di intelligence come già organizzato o strutturato” ha aggiunto.
Il ministro ha lodato l’apparato antiterrorismo italiano: “Abbiamo un sistema di intelligence che ha quasi sempre intercettato i fenomeni sul nascere. Noi abbiamo un’organizzazione di cui sono particolarmente orgoglioso perchè è radicato all’interno del Ministero dell’Interno, che è il Comitato di Analisi Strategica Anti Terrorismo che mette insieme tutti gli investigatori delle forze di Polizia e gli analisti dei servizi di intelligence in un permanente scambio di informazioni. E’ una specificità tutta italiana. Gli altri, con molta difficoltà riescono ad avere momenti di condivisione tra sistemi polizia e sistemi d’intelligence” ha concluso.