Ma da politici "è mancato rispetto separazione poteri"
“L’imparzialità della decisione va tutelata anche attraverso l’irreprensibilità, la riservatezza e la prudenza dei comportamenti individuali, evitando di apparire all’esterno come soggetti di parte”. Così Salvatore Casciaro, segretario generale dell’Anm, nel corso del Cdc, la riunione del direttivo dell’Associazione nazionale dei magistrati. Per Casciaro “è giusto che un giudice coltivi la ‘politica delle idee’ e non basta che conosca alla perfezione le leggi – ha affermato – ma è altrettanto necessario che comprenda la società nella quale esse sono chiamate a vivere”.
“Se non si può tendere ad un’anacronistica apoliticità o neutralità culturale, sarebbe (nondimeno) auspicabile evitare che un giudice possa entrare in logiche conflittuali o partitiche ovvero che si cali in contesti di tensione o dialettica sociale, connaturati a certe manifestazioni pubbliche o di piazza, rispetto alle quali sarebbe il caso di fare prudentemente un passo indietro“, ha sottolineato. “Certo, il magistrato come ogni cittadino gode dell’esercizio dei diritti fondamentali di libertà, ma le funzioni esercitate e la qualifica rivestita non sono indifferenti e prive di effetto per l’ordinamento costituzionale, di qui la possibilità di limiti all’esercizio di quei diritti giustificati sia dalla particolare qualità e delicatezza delle funzioni giudiziarie, sia dai principi costituzionali di indipendenza e imparzialità che le caratterizzano”, ha aggiunto Casciaro.
“Resta il fatto, indiscutibile che l’eventuale inopportunità del contegno del magistrato e l’inosservanza delle regole della prudenza nell’attività extra-funzionale non possono mai giustificare violenti e indiscriminati attacchi alla giurisdizione o al singolo magistrato, tanto più deplorevoli se mossi da esponenti delle istituzioni della Repubblica in grado, proprio per il ruolo ricoperto, di minare la fiducia dei cittadini nell’Ordine giudiziario”, ha puntualizzato inoltre Casciaro.
Casciaro: “Da politici mancato rispetto separazione poteri”
“Condotte non rispettose del principio della separazione dei poteri, men che meno del ruolo e della funzione del magistrato” che unite al “dovere di assicurare una corretta informazione nell’interesse dei cittadini, non posso che lanciare un segnale di allarme” sono gli elementi in base ai quali Casciaro lancia – nelle sue stesse parole – “l’allarme”.
“Negli ultimi tempi abbiamo assistito a dichiarazioni di esponenti politici che hanno censurato provvedimenti giurisdizionali non per il contenuto della motivazione, ma per l’asserita ideologia del giudice che l’aveva adottata”, ha affermato Casciaro intervenendo al Cdc, la riunione del direttivo dell’Associazione nazionale magistrati. “L’accusa talvolta si è estesa in termini generici e inaccettabili all’ordine giudiziario nel suo complesso e si è rimproverato alla Magistratura, o a ‘pezzi di essa’, di essere ‘non rispettosi della volontà popolare’ o ‘nemici della sicurezza nazionale’ o ancora di ‘favorire l’immigrazione clandestina’”, ha aggiunto.
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