La premier fa un bilancio del primo anno di esecutivo: "Coalizione coesa, molto soddisfatta del lavoro di tutta la squadra"

Giorgia Meloni traccia un bilancio del primo anno alla guida del governo. Intervistata dal quotidiano ‘Il Giornale‘, la premier ha spaziato su diversi fronti, da quello interno – con la crisi economica che non ha lasciato molto spazio di manovra per quanto riguarda la Legge di Bilancio – a quello esterno, con i focolai di guerra che stanno infiammando l’Europa e il Medioriente.

“È difficile scegliere tra le tante cose che il governo ha realizzato in un anno per fare ripartire l’Italia. Le rivendico tutte, ma sono particolarmente orgogliosa degli interventi decisi con la nostra prima legge di bilancio a favore di famiglie e imprese per fare fronte alla crisi energetica, della riforma del fisco che l’Italia aspettava da 50 anni e che è fondamentale per rilanciare la crescita e creare un rapporto nuovo di fiducia tra Stato e contribuente e del ritrovato ruolo da protagonista dell’Italia sulla scena europea e internazionale”, ha esordito Meloni. “Siamo riconosciuti come una Nazione solida e affidabile. Siamo al primo di cinque anni di governo, con tante cose fatte, con una direzione tracciata ma con la consapevolezza che ancora tante ne abbiamo da fare per continuare a liberare le energie migliori dell’Italia. A testa alta continueremo a fare quelle scelte coraggiose che per troppo tempo non sono state fatte”.

Lavoro di squadra

Meloni esclude qualsiasi ipotesi di rimpasto di governo. “Capisco la sinistra che non concepisce che ci sia un governo che riesca ad essere coeso anche se discute, ma è così. Noi, a differenza loro, ci siamo presentati uniti in un programma e con quello governiamo per il bene dell’Italia, che è il nostro faro. Siamo una squadra unita e coesa, e lo dimostriamo continuamente”, ha sottolineato la premier. “Si può sempre fare di più e meglio, ma sono molto soddisfatta dal lavoro di tutta la squadra di governo“. 

“A leggere certa stampa – ha proseguito – l’Italia sarebbe finita nelle braccia della Troika se la destra avesse vinto le elezioni. Ma la verità è che siamo al governo da un anno e le previsioni interessate dell’ultima campagna elettorale non si sono avverate. Troppo spesso le mistificazioni hanno più spazio della realtà e sono più desideri di chi le alimenta che fatti concreti.Siamo una coalizione con un sano confronto interno, coesa sugli obiettivi da raggiungere e intenzionata a rispettare il mandato popolare”.

Europa e immigrazione

Sull’immigrazione, in questi mesi, siamo riusciti a cambiare le parole d’ordine in Europa. E se fino all’anno scorso si parlava solo di movimenti secondari, quelli all’interno dell’Unione europea, oggi sentiamo parlare di come ‘difendere i confini esterni’ oppure ‘decidiamo noi chi entra in Europa, non i trafficanti di esseri umani’. Quest’ultime non sono parole mie, ma della presidente della Commissione europea von der Leyen. Questo vuole dire avere inciso profondamente sull’idea che l’Europa ha sull’immigrazione, cambiandone radicalmente l’approccio“, ha spiegato Meloni. “Se oggi si parla anche della necessità di missioni navali, come noi diciamo da sempre, è merito dell’Italia, che chiede una missione europea in accordo con le autorità del Nord Africa per fermare la partenza dei barconi, verificare in Africa chi ha diritto o meno all’asilo e accogliere in Europa solo chi ne ha veramente diritto. In più stiamo portando avanti l’idea del Piano Mattei, che è un cambio radicale nel rapporto con l’Africa che passa da paternalistico a paritario”.

La giustizia

“Sulla giustizia e i rapporti con la magistratura voglio essere altrettanto chiara: sono una donna di destra, cresciuta con l’idea della separazione tra i poteri e con un profondo rispetto per i servitori dello Stato“, ha concluso Meloni. “Da parte mia non c’è e non ci sarà nessun conflitto con la magistratura, ma ciò non mi impedisce di pensare che si possa rendere la giustizia più veloce, efficiente e imparziale“.

 

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