Il M5S ha presentato alla Camera una mozione di revoca del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Dal pentastellato Antonio Caso arriva anche la richiesta di un’informativa del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in merito all’articolo pubblicato da Il Fatto su una presunta indagine giudiziaria a carico del sottosegretario. Alla richiesta di informativa del ministro si è associato il Partito Democratico.
“Anche oggi ‘Il Fatto Quotidiano’, riportando integralmente le ricostruzioni diffamatorie e calunniose di una lettera anonima inviata a istituzioni e giornali attraverso la violazione fraudolenta di due account di posta elettronica in uso alla mia segreteria, rendendosi così complice delle falsità in essa contenute spacciandole per ‘fatti’, getta discredito sul mio operato e su quello dei miei collaboratori, con irreparabile pregiudizio sotto il profilo professionale e umano”. Lo dichiara in una nota il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, in riferimento all’articolo dal titolo ‘Sgarbi, ecco favori retribuiti e rimborsi dubbi’, pubblicato oggi su ‘Il Fatto Quotidiano‘.
Sulla vicenda Fondazione Principe Pallavicino, Sgarbi precisa: “Da alcuni anni coordino l’attività di promozione della prestigiosa Collezione d’arte, curandone la promozione attraverso l’allestimento di mostre e conferenze, tutte finanziate con risorse private. Gli emolumenti corrisposti dalla Fondazione Pallavicino, regolarmente fatturati e tracciati, allo storico e critico d’arte (e non al Sottosegretario!) fanno chiaramente riferimento a questa attività, facilmente riscontrabile anche attraverso una semplice ricerca su internet. L’avere messo in relazione il pagamento di questi emolumenti con le mie denunce contro la realizzazione di obbrobri architettonici che rappresentano uno sfregio al decoro urbanistico della città, è una bieca operazione di deliberato travisamento dei fatti, tale da indurre il lettore a credere che ci sia stato un ‘do ut des’. Di questa grave illazione, frutto di una chiara manipolazione dei fatti, non resta che agire in sede civile, atteso che il giornale continua in questa oramai evidente campagna di delegittimazione”.
Sulla vicenda Pro Biennale: “Risulta completamente falso – prosegue – quanto asserito da ‘Il Fatto Quotidiano’ là dove scrive che Vittorio Sgarbi ‘seleziona l’artista Barbara Pratesi per la Biennale e lei gli paga 4.500 euro’. Non si può credere che il giornale abbia trasformato una semplice rassegna d’arte contemporanea promossa dall’associazione privata ‘Pro Biennale’ (presieduta dal signor Salvo Nugnes) con la più prestigiosa ‘La Biennale di Venezia’: una confusione assai rivelatrice del pressapochismo e dell’inattendibilità (altro che ‘inchiesta’) con cui l’estensore del pezzo, Thomas Mackisnon, ha confezionato questa ennesima poltiglia di supposizioni e bugie presentandole al lettore come ‘notizie’. Di quest’altra manipolazione, intesa a suggestionare i lettori paventando un conflitto d’interesse inesistente, il giornale sarà chiamato a risponderne in sede civile”.
L’Antitrust ha ricevuto la documentazione inviata dagli uffici del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in merito alla vicenda che vede coinvolto il sottosegretario Vittorio Sgarbi. A confermarlo a LaPresse, fonti dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. L’Autorità ha iniziato l’esame dell’intera documentazione ricevuta.