Manovra, pressing Lega su Meloni: alleati alzano tiro su pensioni

Il Carroccio: "Bisogna andare nella direzione di superare la legge Fornero"

Si avvicina il deposito in Senato del testo della manovra, atteso entro le prossime 24-48 ore, e si alza il pressing di Lega e Forza Italia su alcune misure contenute nella prima vera legge di bilancio targata Giorgia Meloni.

Nel mirino degli alleati di governo, in particolare, il capitolo pensioni e quello sulla cedolare secca sugli affitti brevi. Le bozze circolate negli ultimi giorni infatti non sono piaciute particolarmente al Carroccio che non ha digerito Quota 104 e chiede perciò a gran voce di fare “molto meglio”. Il vicesegretario leghista Andrea Crippa va dritto al punto: “Bisogna andare nella direzione di superare la legge Fornero, poi è chiaro che servono le coperture e bisogna capire quale sarà il testo” definitivo “visto che ora ci sono solo bozze, però la riforma della legge sulle pensioni è un tema del programma di governo e bisogna andare avanti in quella direzione”.

La Lega invoca un segnale immediato, e suggerisce la strada della pace fiscale tanto cara a Matteo Salvini per trovare le coperture. “Si può ragionare sulla questione edilizia e fiscale”, spiega sempre Crippa aggiungendo che “in queste ore si sta lavorando per chiudere il testo in modo tale che poi risponda al programma del centrodestra”.Altro provvedimento che dalle parti di via Bellerio, viene giudicato negativamente è quello relativo alla possibilità che il fisco possa accedere direttamente ai conti correnti, per verificarne la disponibilità, prima di effettuare un pignoramento. “Andare a mettere le mani nei conti correnti della gente non è nei nostri valori e nei nostri principi – ricorda Crippa – ma vediamo cosa ci sarà scritto nella manovra. Non penso si vada in quella direzione”. E infatti da palazzo Chigi in serata ecco la precisazione che etichetta come “totalmente priva di fondamento” la notizia secondo la quale in manovra sarebbe presente una misura che consentirebbe all’Agenzia delle entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate. “La legge di bilancio – spiegano fonti di palazzo Chigi -, in coerenza con la delega fiscale approvata dal Parlamento e con la linea di fermezza nel contrasto all’evasione fiscale seguita dal Governo, si limita a prevedere la possibilità di utilizzo di strumenti informatici per efficientare strumenti già esistenti utilizzati per il recupero d’importi relativi a cartelle esattoriali per le quali il contribuente non ha presentato ricorso e non ha ottenuto una sospensione giudiziale. Qualunque iniziativa di questo Governo in tema di fisco garantirà sempre il pieno rispetto dei diritti del contribuente e della sua privacy, in un rapporto paritetico tra Stato e cittadino”.

Per capire se ci sarà un punto di caduta in grado di soddisfare le richieste di tutti bisognerà attendere il testo definitivo della manovra che sarà consegnato entro la settimana in Commissione Bilancio a Palazzo Madama per iniziare il suo iter parlamentare, ma il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, si mostra comunque fiducioso sul fatto che alla fine “arriveremo a una soluzione positiva”. La stessa che invoca Forza Italia aprendo un altro fronte, stavolta sulla cedolare secca sugli affitti brevi. “Chiediamo delle garanzie – è il messaggio spedito dall’altro vicepremier Antonio Tajani -. Sono convinto che Giorgetti rifletterà su questo perché non si possono penalizzare alcune realtà. Già qualcosa è stato corretto nella proposta di Giorgetti, secondo le nostre richieste. Noi ci batteremo finché non arriverà in Parlamento il testo del Mef, affinché non ci sia un aumento della pressione fiscale”.

Gli appunti mossi dai forzisti, tuttavia, non lasciano indifferenti i Fratelli d’Italia. Un big del partito della premier Meloni, impegnata a Bruxelles per il Consiglio europeo, fa notare infatti che “i parametri” della manovra “erano chiari”, si sapeva insomma sin dall’inizio “dove si indirizzavano i soldi”. “Tajani non è contentissimo sulla cedolare secca? Figuriamoci noi sulle banche… – fa notare l’esponente di FdI facendo riferimento alla norma sugli extraprofitti -. Quando ti metti attorno a un tavolo sai benissimo che digerisci il rospo di uno e fai mangiare un rospo a un altro”.