L'assessore comunale Granelli chiama in causa il Pirellone. Ma Fontana risponde: "Ha la coda di paglia"

Dopo quello della notte, è un diluvio di polemiche a scoppiare in merito alle responsabilità per i danni legati all’ondata di maltempo che ha colpito la Lombardia e i gravi allagamenti che si sono verificati a Milano. “Esondazioni simili mancavano dal 2014, un dato che ci dice che è necessario lavorare sulle vasche. Milano è pronta, la vasca entrerà in servizio a fine novembre, ma mancano tutte quella della Regione Lombardia”, afferma l’assessore alla Protezione civile del Comune di Milano, Marco Granelli.  Parole che chiamano evidentemente in causa l’ente guidato da Attilio Fontana, che non esita a replicare. “Io credo che Granelli si dovrebbe occupare di gestire un pò meglio la città, perché io credo che non siano mai successe tante situazioni come queste che dimostrano un completo abbandono. Lui dovrebbe preoccuparsi di casa sua”, sottolinea l’inquilino del Pirellone arrivando al Laboratorio sulla ricostruzione dell’Ucraina alla Triennale di Milano. “Noi il nostro lavoro lo stiamo facendo, le vasche di laminazione saranno pronte, la prima verrà consegnata entro la fine di gennaio, la seconda entro marzo”, continua Fontana, che poi aggiunge: “Noi stiamo rispettando i tempi. Di solito, è sempre così: quando uno ha la coda di paglia, cerca di scaricare sugli altri le proprie responsabilità”.

 

 

Majorino (Pd): “Fontana scarica responsabilità su altri”. Ma Comazzi (FI) chiede le dimissioni di Granelli

A Fontana risponde a sua volta Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Regione Lombardia ed ex candidato alla guida della Regione, dove aveva sfidato proprio l’esponente leghista. “Trovo veramente incredibile che il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che è totalmente immobile sul tema del dissesto idrogeologico, in un giorno in cui ci sono tanti territori della regione in grande difficoltà anche per le colpe di Regione Lombardia, giochi a scaricare le proprie responsabilità sull’amministrazione comunale di Milano”, sottolinea Majorino. Per il quale “peraltro, in relazione al tema del Seveso, è l’unica che ha fatto davvero qualcosa. Certamente dovremo lavorare tutti in maniera più seria, senza aizzare le polemiche, ed è sconcertante che sia Fontana, totalmente immobile, a farlo”.

Ma la polemica non si ferma, e ad intervenire è in seguito l’assessore al Territorio e Sistemi Verdi di Regione Lombardia, Gianluca Comazzi di Forza Italia. “Quello che è successo oggi a Milano è inaccettabile. Ad ogni pioggia sostenuta si ripete sempre la stessa situazione: città allagata e totale immobilismo del Comune. I tombini straripano perché non viene fatta manutenzione, gli alberi cadono e restano per settimane a giacere nei parchi e per le strade”. Ma la “peggiore sciagura” che colpisce Milano, sottolinea Comazzi, “è quella di essere gestita dall’assessore Granelli, che ormai da due lustri fa l’assessore in questa città, ma riesce sempre a dare la colpa agli altri”.

Per Comazzi “i lavori per la realizzazione della vasca di laminazione di Bresso, di competenza del Comune, hanno subito ritardi clamorosi e questo ha causato gli allagamenti e disagi che vediamo. Regione Lombardia ha messo a terra 210 milioni di euro per la protezione del nodo idraulico di Milano, con interventi fondamentali di salvaguardia come la vasca di laminazione di Lentate sul Seveso, pronta per giugno 2024, di Senago, pronta per settembre 2024 e quella di Paderno Dugnano – Varedo”. L’assessore Granelli “dovrebbe chiedere scusa e rassegnare le dimissioni“, conclude Comazzi. 

 

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