Giorgia Meloni vittima di uno scherzo telefonico da parte di due comici russi

La presidente del Consiglio: "Ucraina? C'è molta stanchezza da entrambi i lati"

Scherzo telefonico alla presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, vittima del duo russo Vovan e Lexus che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana. Nella telefonata, che risale al 18 settembre, come precisato da Palazzo Chigi, la premier parla con il suo interlocutore di diversi argomenti, tra cui la questione migranti e il rapporto con gli altri leader Ue e la guerra in Ucraina.

“Ci ha sorpreso. Perché nella maggior parte degli scherzi che abbiamo fatto a dei leader politici, loro ci hanno sempre risposto come se leggessero dei comunicati. Sembravano dei robot, o ChatGpt. Invece Meloni ci è sembrata avere le proprie idee. È vero, non si è accorta dello scherzo, ma ha parlato esprimendo dei concetti importanti, anche critici rispetto ad esempio ai partner dell’Ue”, hanno detto in un’intervista esclusiva a Lapresse i due comici, Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov. 

“Immaginiamo che ci siano state polemiche per il nostro scherzo. Ma ora Giorgia Meloni appartiene ad una lista di ‘grandi’ che sono stati presi in giro da noi”, hanno continuato i due, che si descrivono giornalisti-pranker (prank, scherzo o burla in inglese). Vovan e Lexus hanno spiegato di aver scelto Meloni per il loro scherzo “intanto perché l’Italia è membro del G7” e poi perché “in Italia come leader importante c’è lei”, hanno aggiunto. “Conosciamo Salvini, e prima c’era Berlusconi. Ma per Meloni abbiamo ricevuto anche molte richieste dalle persone che ci seguono”, hanno affermato. I due hanno poi raccontato di avere una grossa passione per il personaggio di Fantozzi: “Amiamo i suoi film. Sarebbe stato bello poterci parlare…”.

L’audio di Meloni

Alla domanda su che cosa pensi del conflitto, alla luce anche dei colloqui avuti con il presidente Usa Joe Biden e altri, Meloni risponde: “Vedo che c’è molta stanchezza, devo dire la verità, da tutte le parti”. Quindi, auspica un momento “in cui tutti capiscano che abbiamo bisogno di una via d’uscita. Il problema è trovare una via d’uscita che possa essere accettabile per entrambe le parti senza distruggere il diritto internazionale. Ho alcune idee al riguardo, su come gestire questa situazione, ma sto aspettando il momento giusto per provare a metterle sul tavolo”. La premier, poi, aggiunge: “La controffensiva dell’Ucraina forse non sta andando come si aspettavano, va avanti ma non ha cambiato il destino del conflitto. Tutti capiscono che potrebbe durare davvero molti anni se non proviamo a trovare delle soluzioni. Il problema è capire quale sia la soluzione accettabile per entrambi senza aprire altri conflitti. Sa cosa penso sulla Libia, forse non lo sa, potremmo discutere per ore su quello che è successo in Libia, forse oggi qualcuno capisce che la situazione dopo non è migliore, dobbiamo far funzionare il nostro cervello”. Tutti i soldi dell’Ue vanno in Ucraina ora? “Quello su cui sto lavorando è fare in modo che vadano anche in Africa”, sottolinea Meloni. A proposito della questione migranti, “la situazione è un po’ complicata, è molto difficile per noi da gestire. Dall’inizio dell’anno, abbiamo avuto più di 120mila persone arrivate soprattutto dalla Tunisia. La situazione è molto difficile da ogni punto di vista: il lato umanitario, il lato logistico e il lato della sicurezza. Quello che vedo è che questo flusso rischia di crescere per la situazione in Africa, soprattutto nel Sahel ma anche il problema del grano. Noi stiamo lavorando con l’Unione europea per un memorandum con la Tunisia”, dice la premier. “L’Europa ha pensato per molto tempo che potesse risolvere il problema lasciandolo solo all’Italia. Quello che non capiscono è che è impossibile. La misura del fenomeno è qualcosa che riguarda – nella mia opinione – addirittura non solo l’Unione europea ma anche le Nazioni Unite. Il problema è che agli altri non interessa, non rispondevano al telefono e concordano che il problema debba essere risolto solo dall’Italia, è un modo di pensare stupido”. 

Nel momento in cui l’interlocutore parla della presenza di ultra-nazionalisti in Ucraina, la premier replica: “No, non sono d’accordo su questo. Io penso che il nazionalismo sia un problema che ha Putin”. Quando si fa poi il nome di Stepan Bandera, l’inquilina di Palazzo Chigi risponde: “Non lo conosco. Penso che” gli ucraini “stiano facendo quello che devono fare e quello che è giusto fare e noi stiamo cercando di aiutarli”. 

Palazzo Chigi: “Rammarico, ingannati da impostore”

“L’Ufficio del Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni. L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre”. Lo riporta una nota di Palazzo Chigi dopo lo scherzo telefonico di due comici russi alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in cui uno di loro ha finto di essere un leader africano.

 

 

Fonti governo: “Premier ha confermato pieno sostegno a Ucraina”

“Il presidente Meloni è stata tratta in inganno al telefono da un personaggio che è riuscito a spacciarsi attraverso l’ufficio diplomatico di Palazzo Chigi come presidente dell’Unione Africana”. Lo sottolineano fonti di governo. “Nonostante il tentativo di farle dire frasi ‘scomode’, Meloni ha invece ribadito nella sostanza – aggiungono – le posizioni assunte dal Governo, pur nei toni consueti di estrema cortesia formale che si tengono in interlocuzioni con rappresentanti istituzionali stranieri. Il presidente del Consiglio, nonostante le provocazioni, ha confermato il pieno sostegno all’Ucraina e le politiche italiane di contrasto all’immigrazione illegale”. P

Conte: “Emersi fatti molto gravi”

“Avete visto cosa è successo? Giorgia Meloni, credendo di avere un colloquio telefonico con un alto diplomatico africano, in realtà ha parlato della nostra politica estera e di altri dossier delicati con due comici russi. Sono emersi fatti molto gravi”. Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, sul suo canale WhatsApp dopo lo scherzo telefonico.

Renzi: “Figuraccia per l’Italia”

“Che figuraccia per l’Italia e per Giorgia Meloni. Due comici russi hanno beffato Palazzo Chigi e hanno parlato con la Premier spacciandosi per leader africani. Avendo lavorato qualche anno a Chigi mi chiedo come sia possibile raggiungere un livello di superficialità così devastante che fa fare una figuraccia non solo alla Meloni ma alla Repubblica Italiana”. Lo scrive su Facebook il leader di Italia viva, Matteo Renzi. “Due considerazioni: 1. Nel metodo. Meloni deve farsi aiutare. Se questo è il livello della sua squadra, proprio non ci siamo. E basta di dar sempre la colpa a qualcun altro. È in gioco la credibilità del Paese, possiamo smetterla con queste planetarie figure barbine? 2. Nel merito. Giorgia Meloni dice che nessuno ascolta le sue proposte e che altri leader neanche le rispondono. Se è vero, è segno di debolezza. Se non è vero, peggio mi sento. La Premier deve finirla con questo vittimismo cosmico per cui lei è sempre oggetto di cattiverie e complotti. Porti le sue idee e smetta di dire che tutti ce l’hanno con lei. Se gli altri non le rispondono, faccia uno sforzo di serietà. Qui è in gioco la credibilità dell’Italia, basta coi dilettanti”, conclude.