La leader di Palazzo Chigi ha riferito di aver avuto un dubbio sulla telefonata, ma che alla segnalazione non sono seguite verifiche
Francesco Talò, il consigliere diplomatico della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è dimesso dopo il caso dello scherzo telefonico alla premier da parte del duo di comici russi Vovan e Lexus. Lo ha annunciato la stessa Meloni in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato la riforma del premierato. “Verso la fine della telefonata ho avuto un dubbio sul tema del nazionalismo ucraino, che è un tema che pone solo la propaganda russa. Ho avuto questo dubbio, ho segnalato al mio ufficio diplomatico e credo che ci sia stata una superficialità nel mio ufficio diplomatico nel procedere alle verifiche. Questa è la ragione per cui il mio consigliere diplomatico, ambasciatore Francesco Talò, ha rassegnato le dimissioni”, ha raccontato la leader di Palazzo Chigi. “Lo considero un gesto di grande responsabilità“, ha aggiunto.
Nel dettaglio, Meloni ha riportato che “l’ufficio diplomatico non ha verificato dopo la mia segnalazione che qualcosa a me non tornava”. Questo, ha spiegato, “credo sia l’errore principale che è stato fatto dall’ufficio diplomatico. A me non è tornato un alert sulla telefonata e questo non mi ha consentito di muovermi”. La mancata verifica, ha proseguito, “è la cosa che io ancora adesso considero più superficiale rispetto al fatto che la telefonata sia stata fissata. Non essendomi tornato un alert ho dato per scontato che le cose fossero corrette”. In conclusione, ha affermato la premier, “questa situazione è stata gestita con una leggerezza che ha esposto la nazione“.
“Stanchezza guerra? Opinione pubblica soffre conseguenze conflitto”
Per quanto riguarda il contenuto della telefonata, Meloni ha detto: “Sul tema della stanchezza non ho detto niente di nuovo. Sono consapevole del fatto che le opinioni pubbliche e anche la nostra opinione pubblica soffre per le conseguenze del conflitto. È un tema che ho segnalato a 360 gradi”. Ha aggiunto: “Non sono un alieno” e “ho la presunzione di capire l’umore. Ciò non toglie che ci siamo presi la responsabilità di una posizione chiarissima, e forse anche per questo telefonano a noi. Essere consapevoli della stanchezza non vuol dire non credere nella vittoria dell’Ucraina. Ci abbiamo creduto fin dall’inizio e continuiamo a crederci”.
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