Barbara Guerra: "Non ricevo nulla dal 2013". Marysthell Polanco: "Non mi è arrivata nessuna comunicazione dai familiari"

Dopo la morte di Silvio Berlusconi, arriva la notizia dello stop all’assegno di 2.500 euro che dal Cavaliere ricevevano ogni mese le ex ‘olgettine’, vale a dire le ragazze ospiti delle cene di Arcore oggetto dei procedimenti giudiziari a carico dell’ex premier per lo scandalo del ‘Bunga Bunga’. A deciderlo sarebbe stata la famiglia Berlusconi. Una delle ragazze, Barbara Guerra, dice però a LaPresse che si tratta di una fake news. L’assegno? “Non lo prendo dal 2013”, afferma. “È 15 anni che subisco che subisco in silenzio, mi sono stancata. È uno schifo, ho 45 anni e non più 25. È troppo tempo che sto zitta”. L’assegno, disse Berlusconi, era un risarcimento per i danni che ‘le olgettine’ avevano subito alla loro reputazione per essere state coinvolte nei vari processi Ruby. “Sono stanca di sentirmi dire cose che non sono vere e di sentirmi trattare come una pezzente che elemosina, perché io vengo da una buona famiglia. Ho sempre lavorato nella mia vita. È dal 2013 che sul mio conto bancario da Silvio Berlusconi non arriva nulla“. 

Guerra: “La casa è un regalo di Silvio, perché dovrei lasciarla?”

Oltre allo stop all’assegno, per Guerra ci sarebbe anche l’estinzione del contratto di comodato di un immobile a Bernareggio (Monza) in cui la donna viveva. “Io vivo all’estero, non sono fissa su Milano. Silvio Berlusconi la casa me l’ha donata, e ci vivo ancora. Me l’ha regalata, perché dovrei lasciarla?“, ha detto Guerra a LaPresse, aggiungendo: “Le promesse di Silvio nei miei riguardi erano diverse dalle ricostruzioni pubblicate sui giornali. Non è vero che ora che Silvio è morto io debba abbandonare l’immobile“.

Guerra: “È come se avessi perso un padre”

Con riferimento a Berlusconi, Guerra ha detto: “Per me è come se avessi perso un padre, devo ancora elaborare il lutto. Volevo andare al funerale, ma non mi è stato permesso. Mi trovavo fuori da Arcore prima che lo portassero in Duomo. Ero lì davanti a piangere, non mi hanno fatto entrare. Sono tre mesi che porto i fiori ad Arcore, penso di essere l’unica”. Negli ultimi giorni di vita del Cav, ha raccontato, “sono corsa in ospedale. Avevo capito che era in gravi condizioni. Volevo salutarlo ma non mi è stato possibile vederlo. L’ultima volta che l’ho visto era gennaio, mi ha regalato un quadro e mi ha abbracciato. Lui mi voleva bene”. 

Marysthell Polanco: “Da famiglia Cav nessuna lettera”

Anche Marysthell Polanco, anche lei coinvolta (e poi assolta) nel processo Ruby Ter, ha negato di aver ricevuto lo stop all’assegno. “Dalla famiglia Berlusconi non mi è arrivata nessuna comunicazione, nessuna lettera. Io ricevevo l’assegno di 2.500 euro, ma non c’entro niente con queste ragazze”, ha affermato a LaPresse. Polanco promette di ‘vuotare il sacco’ dopo il 5 marzo, data in cui si discuterà in Cassazione il ricorso della Procura di Milano contro il verdetto di assoluzione di tutti gli imputati nel processo. “Dopo il 5 marzo parlerò. Adesso siamo ancora sotto processo”, ha aggiunto. 

Legali Barbara Guerra: “Chiara volontà del Cav di donare immobile”

“In merito alle notizie di stampa pubblicate oggi sulla comunicazione della Società Immobiliare Dueville relativa alla presunta decadenza dal comodato di abitazione della casa di Bernareggio precisano che il titolo abitativo deriva dalla precisa volontà del Dottor Berlusconi di donare alla Sigorina Guerra la proprietà dell’immobile in virtù della loro lunga e affettuosa frequentazione”. È quanto si legge in una nota dei legali Federico Sinicato e Nicola Giannantoni, avvocati di Barbara Guerra. “Di ciò vi è ampia prova documentale e sonora. In considerazione del fatto che, inopinatamente, è stato già fornito alla stampa un documento personale come la lettera inviata dall’Immobiliare Dueville, per esclusiva volontà di chiarezza sul punto, si mette a disposizione l’allegato brano di conversazione”, si legge nella nota. 

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