La Commissione ha emesso un parere motivato per violazione della Direttiva Bolkestein

La Commissione europea ha emesso un parere motivato contro l’Italia per “violazione della Direttiva servizi (Bolkestein) e del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea” sulle concessioni balneari in Italia. E’ quanto risulta dal pacchetto infrazioni di novembre, pubblicato oggi. Il parere motivato fa seguito a una lettera di messa in mora, in cui si concede allo Stato un termine di due mesi entro il quale presentare le proprie osservazioni. Qualora lo Stato membro non risponda alla lettera di messa in mora nel termine indicato, oppure fornisca alla Commissione risposte non soddisfacenti, quest’ultima può emettere un parere motivato.

Commissione Ue: “Italia ha due mesi per rispondere a parere motivato”

La Commissione conferma di aver deciso di inviare un parere motivato all’Italia sulle concessioni balneari, che fa seguito alla lettera di messa in mora inviata nel 2020. “Le autorità italiane hanno ora due mesi per compiere i passi necessari per fornirci le risposte e poi decideremo il passo successivo. Penso quindi che la corretta applicazione della direttiva servizi (Bolkestein) sia sempre la nostra massima priorità, ma preferiamo sempre trovare un accordo con gli Stati membri piuttosto che portarli alla Corte di giustizia”, che prevede “la possibilità di andare alla Corte di giustizia”. Lo ha confermato la portavoce della Commissione europea, Johanna Bernsel, nel briefing quotidiano con la stampa. “Il parere motivato non pregiudica il proseguimento del confronto che avremo con le autorità italiane”, aggiunge.

Balneari, Tosi (FI): “Mappatura conferma ampia disponibilità spiagge libere”

“Questo governo ha fatto la mappatura delle coste italiane ed ha dimostrato che abbiamo 2/3 delle coste che sono ancora spiagge libere e solo 1/3 date in concessione. C’è dunque una larghissima disponibilità di altre spiagge per altre concessioni ed è quello che risponderemo all’Europa. La direttiva Bolkestein deve essere applicata con criterio e non deve penalizzare un Paese come l’Italia che ha 5000 chilometri di coste ancora libere”. Lo ha detto Flavio Tosi, deputato di Forza Italia e coordinatore regionale del Veneto, ospite a Rainews24.

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