“Il turismo è un comparto fondamentale per la nostra economia e per il nostro prestigio. Il turismo è uno dei motori trainanti dell’Italia, rappresenta il 13% della ricchezza nazionale, è uno degli asset strategici del nostro tessuto produttivo. Però, a cospetto della sua rilevanza, spesso è stato trascurato, a volte potremmo dire che è stato addirittura snobbato. Ed è un errore che io considero gravissimo sul piano strategico ed è la ragione per la quale ci siamo messi al lavoro dall’inizio per dare al turismo nuova centralità, come dimostra anche questo evento”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in videocollegamento con il Forum internazionale del turismo in corso a Baveno, nel Verbano-Cusio-Ossola.
A proposito “della formazione e delle carriere professionali turistiche, io penso che sia fondamentale riqualificare e formare il capitale umano, aumentare le competenze per attrarre alti profili professionali, formare giovani preparati alle sfide del turismo 4.0 e della competizione internazionale, che chiaramente si sta facendo sempre più impegnativa”, ha aggiunto la premier, per la quale “d’altra parte, è necessario affrontare una mancanza cronica di manodopera meno qualificata. E qui ogni riferimento alle politiche assistenzialiste del passato è voluto. Insomma, è la ragione per la quale anche sul Reddito di cittadinanza siamo voluti intervenire di fatto abolendolo per chi era in condizione di lavorare”.
“Sono contenta di annunciare che” nel Pnrr “ci sono anche oltre 300 milioni di euro proprio per rafforzare la competitività del nostro settore turistico. Lo facciamo attraverso il fondo tematico Bei per il turismo, che consente di finanziare la creazione, il rinnovo, l’ammodernamento, il miglioramento di strutture ricettive e infrastrutture per il turismo”.
“Abbiamo un piano strategico del Turismo, il primo redatto dal ministero che ha analizzato ogni aspetto di questo comparto, molto intelligente che sfrutta le risorse messe a disposizione del governo del Pnrr. Si basa su cinque pilastri. E’ un piano che valorizza le competenze delle Regioni però assegna al governo centrale un ruolo rafforzato di indirizzo. Con questo piano noi diamo grande attenzione all’innovazione che è fondamentale per il Turismo di oggi e di domani”, ha aggiunto Meloni.
“Il ruolo che gioca il Pnrr è fondamentale purché noi si sia in grado di far arrivare queste risorse a terra e di spenderle nei tempi e bene. Ieri è arrivata una bella notizia. La Commissione europea, dopo un lungo e faticosissimo lavoro di confronto, ha approvato le modifiche al Piano nazionale di ripresa e resilienza che erano state presentate dal governo ad agosto. E’ un lavoro del quale io vado estremamente fiera, un lavoro molto complesso che ha coinvolto ha coinvolto tutte le amministrazioni interessate ma anche le categorie produttive”.
“Oggi noi siamo in grado di presentare un nuovo Piano che supera le criticità che esistevano nell’attuazione di alcune misure precedentemente previste. Non era scontato portarlo a casa, ma siamo riusciti. E io ancora ricordo quando qualcuno diceva che era impossibile rivedere il Pnrr, dicevano che solamente proporre era un’idiozia o una follia aggiornare quel Piano a un contesto mutato, a sfide nuove. Però la verità è che impossibile è la parola che usa sempre chi non ha il coraggio, e a noi il coraggio non manca”, ha aggiunto poi Meloni. “Non vogliamo perdere neanche un euro di queste risorse” del Pnrr. Il nuovo Piano “concentra queste risorse sul sostegno alla crescita con un percorso incisivo di riforme e di investimenti”, ha sottolineato la premier.
“Una nazione che detiene un patrimonio storico e architettonico impareggiabile come l’Italia non può non investire sul turismo sostenibile. Deve farlo non soltanto perché è doveroso rispettare l’ambiente, ma perché la sostenibilità unita al nostro splendido patrimonio può generare per noi un vantaggio competitivo molto significativo. La sostenibilità ambientale, però, deve procedere di pari passo con quella economica e sociale. Il lavoro di squadra che abbiamo portato avanti fino ad ora” sul regolamento imballaggi “ha portato all’approvazione da parte del Parlamento europeo di un testo decisamente più equilibrato rispetto alla proposta iniziale. Bisogna continuare anche in sede di Consiglio europeo a difendere un modello di economia circolare. Non abbiamo paura della transizione ecologica, noi abbiamo paura di una transizione ideologica che rischia di portarci dritti, dritti alla desertificazione economica”, ha dichiarato inolte Meloni.