Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge recante ‘disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di Energia e il sostegno alle imprese a forte consumo di Energia’. Il provvedimento, secondo quanto si apprende da fonti di governo, non contiene la proroga del mercato tutelato poiché ancora da verificare con l’Ue.
“Con il decreto Energia vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili: un provvedimento che vale 27,4 miliardi di investimenti. Vogliamo sostenere famiglie e imprese, per renderle ancor più protagoniste di una transizione bilanciata e realistica”. Lo afferma in una nota il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in merito al decreto Energia approvato in Consiglio dei Ministri. “In piena coerenza con il nostro Piano Nazionale Integrato Energia e Clima – prosegue Pichetto – sosteniamo quei settori produttivi impegnati nel percorso di decarbonizzazione, fornendo ad esempio importanti risposte per migliaia di imprese a forte consumo di Energia elettrica e gas. Vogliamo accelerare lo sviluppo delle rinnovabili verso gli obiettivi 2030 – spiega il Ministro – spingendo le Regioni a realizzare impianti di rinnovabili con un fondo per opere compensative”. “Approviamo inoltre una norma per considerare di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, le opere per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore, nonché le infrastrutture connesse: una norma importante per impianti come Porto Empedocle e Gioia Tauro. Rafforziamo inoltre – prosegue Pichetto – la sfida sul geotermoelettrico e sul bioetanolo, come anche sull’eolico galleggiante e sul teleriscaldamento, tutte filiere innovative necessarie per il futuro”. “Tra le nuove norme – spiega ancora il Ministro – c’è anche la possibilità che gli enti territoriali non inclusi nella Carta Nazionale delle Aree Idonee possano candidarsi a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: un passo necessario – aggiunge – per accelerare i tempi di individuazione di un’area di cui il Paese ha forte bisogno”. “Approviamo quindi un pacchetto di norme – conclude il Ministro – molto variegato, ma tutte riconducibili a una solida e pragmatica visione energetica”.