Il presidente della Repubblica: "Superare l'unanimità in Ue, o si rischia l'irrilevanza"

Incontro al Quirinale tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il suo omologo della Repubblica Ceca, Petr Pavel. Tra i temi trattati, quello del sostegno all’Ucraina a più di un anno e mezzo dall’inizio dell’invasione russa. “La piena e totale solidarietà a Zelensky e al popolo ucraino non esclude la ricerca di vie di dialogo e di pace“, ha detto il capo dello Stato, sottolineando tuttavia che si deve trattare di “una pace le cui condizioni devono essere ovviamente condivise innanzitutto dall’Ucraina”.

“Superare unanimità in Ue o rischio irrilevanza”

I due capi di Stato hanno inoltre trattato molti argomenti legati al futuro dell’Unione Europea. Il leader del Quirinale ha sottolineato la necessità che “nella politica estera e di sicurezza” l’Unione si esprima “con una voce sola”. Per Mattarella, infatti, “l’Europa è portatrice di pace, di civiltà, di promozione dei diritti, di apertura dei mercati, di cultura ma di fronte alle epocali sfide mondiali, caratterizzate dalla presenza di grandi soggetti e grandi aggregazioni, ha bisogno di essere più coesa e efficiente”. Secondo il Capo dello Stato “occorre superare, almeno per alcuni temi, il voto all’unanimità e passare al voto a maggioranza dei membri“ specialmente “in vista di nuovi allargamenti dell’Unione“. Altrimenti “si rischia la paralisi decisionale e l’irrilevanza sulla scena mondiale”. 

“Rafforzare Parlamento Ue, sia espressione sovranità cittadini”

Mattarella ha affermato inoltre che occorre “rafforzare il Parlamento europeo, che deve essere la autentica espressione della sovranità dei cittadini, un’istituzione realmente rappresentativa degli europei“ ed è “ineludibile il rafforzamento della politica estera e di sicurezza comune“. Bisogna, ha insistito il Capo dello Stato, “dotarsi di strumenti di politica finanziaria comuni“.

“Non contrapporre sovranità europea e nazionale”

Infine, il presidente della Repubblica ha detto che non bisogna “contrapporre sovranità europea e sovranità nazionale”. Questo è “un falso dilemma”, ha affermato. “Esiste infatti una sovranità nazionale di bandiera, che però non incide sui reali problemi e una sovranità condivisa, che rispetta le specificità e le culture dei singoli paesi, ma che è capace di offrire il proprio contributo sulle grandi questioni internazionali”. Mattarella si è espresso a favore dell’allargamento dell’Unione ma ha ammonito: “Il processo di integrazione di Ucraina, Moldavia e Georgia al quale l’Italia guarda con favore, non deve però mettere in secondo piano il processo di allargamento ai Paesi dei Balcani occidentali, che in questi ultimi tempi hanno fatto grandi sforzi per entrare nell’Unione e le cui legittime aspirazioni non vanno deluse”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata